Arrivano le indicazioni del Ministero della Salute sulla corretta gestione domiciliare dei pazienti affetti da Covid-19.
L’infezione da SARS-CoV-2 è una condizione estremamente complessa per i meccanismi fisiopatogenetici connessi, per la molteplicità delle manifestazioni cliniche e per il ruolo giocato dalla risposta immunitaria dei soggetti.
Per questo il ministero ha fornito indicazioni operative per la corretta gestione a domicilio del caso fin dalla diagnosi, con il duplice scopo di
- mettere in sicurezza il paziente
- e non affollare in maniera non giustificata gli ospedali e soprattutto le strutture di pronto soccorso.
Covid-19: le indicazioni del Ministero sulla gestione domiciliare dei pazienti
I Medici devono giocare, in stretta collaborazione con il personale delle USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) e con eventuali unità di assistenza presenti sul territorio, un ruolo cruciale nell’ambito della gestione assistenziale dei malati COVID-19 rispetto ai seguenti aspetti:
- identificazione dei soggetti a rischio di contagio da SARS-CoV-2;
- segnalazione ai dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali (ASL)/aziende territoriali sanitarie (ATS), dei casi sospetti nei quali è richiesta l’esecuzione di test diagnostico;
- identificazione delle condizioni abitative e familiari che possono rendere non applicabile l’isolamento domiciliare;
- monitoraggio e gestione domiciliare dei pazienti che non richiedono ospedalizzazione;
- istruzione dei pazienti sull’utilizzo di presidi di monitoraggio a domicilio;
- prescrizione di norme di comportamento e terapie di supporto;
- istituzione di un’alleanza terapeutica con il paziente e con il caregiver;
- identificazione precoce di parametri e/o condizioni clinichea rischio di evoluzione della malattia con conseguente necessità di ospedalizzazione;
- realizzazione di test diagnostici rapidi per screening di contatto stretto di caso o per riammissione in comunità di contatto stretto di caso e asintomatico
- identificazione degli assistiti >70 anni e portatori di 3 o più patologie a rischio;
- e infine identificazione degli assistiti portatori di patologia a rischio (ad esempio neoplasia, obesità morbigena, condizioni psichiatriche gravi).
Il testo della Circolare
A questo link potete consultare il testo completo della Circolare.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it