È stato pubblicato il Rapporto Rifiuti Urbani di Ispra, che indica il costo pro-capite per i rifiuti in Italia: ecco qual è il più alto d’Italia.
Con la pubblicazione dell’ultimo Rapporto Rifiuti Urbani di Ispra, sono stati aggiornati i dati relativi ai costi dei rifiuti in tutta Italia.
I nuovi dati indicano il costo pro-capite più alto d’Italia, il costo medio regionale e i costi regione per regione.
Ecco dove si paga di più.
Costo pro-capite rifiuti: i dati dell’ultimo report
Secondo l’ultimo Rapporto, la Liguria si riconferma la regione in cui il costo dello smaltimento dei rifiuti è il più alto d’Italia: si tratta di un primo posto che perdura dal 2018. La media regionale del costo totale pro-capite per l’anno 2022 è stata di 270,7 euro per abitante.
Nonostante ci sia stata una diminuzione di 4,5 euro, il risultato si colloca ben al di sopra della media nazionale, che si attesta a 192,3 euro.
A seguire troviamo la Toscana (243,7 euro), il Lazio (229,8 euro), l’Umbria (226,9 euro) e la Valle d’Aosta (223,9 euro).
Nel Sud, la Campania rimane la regione con la spesa più alta (214,4 euro). Mentre la media al Nord si attesta a 170,33 euro.
I costi dei rifiuti
A formare il costo complessivo sono:
- La raccolta e il trasporto delle frazioni differenziate;
- Il trattamento e lo smaltimento;
- La raccolta, il trasporto del trattamento e il recupero dei rifiuti urbani indifferenziati.
Per la Liguria, ad esempio, la voce più costosa è proprio il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti urbani, con un valore di 43,4 euro per abitante contro i 10,1 euro della Lombardia.
La produzione di rifiuti urbani, in Liguria, si è attestata, nel 2022, a 814mila tonnellate. Si tratta di un dato in calo, rispetto al 2021, quando la quantità era pari a 822mila tonnellate, con la raccolta differenziata che ha toccato quota 57,7%.
La Liguria batte tutte le altre regioni anche per quanto riguarda il costo medio nazionale di gestione del rifiuto urbano totale, pari a 50,8 centesimi al kg, superando la media nazionale di 38,5 centesimi al kg.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Relativamente alla raccolta e il trasporto delle frazioni differenziate non viene indicato il ricavo derivante dall’utilizzo derecupero di detti materiali (compreso il risparmio di energia).