La prima parte del rapporto sui costi degli atenei italiani (disponibile sul sito www.federconsumatori.it) ha preso in esame le tasse applicate dalle principali università del nostro Paese. Naturalmente, però, le rette imposte dagli atenei sono solo una parte delle spese che le famiglie devono sostenere per un figlio che studia all’Università, soprattutto nel caso di uno studente fuori sede. Le famiglie dei circa 600.000 fuori sede presenti nel nostro Paese affrontano costi esorbitanti.
Entrando nel dettaglio emerge che:
– gli studenti fuori sede che rientrano nella II fascia di reddito presa in considerazione nell’indagine (quindi il cui reddito ISEE è pari o inferiore a 10.000 euro) spendono in media 8.000,00 euro annui affittando una stanza doppia. La cifra aumenta in misura consistente, raggiungendo i 9.339,48 euro annui (+0,45% rispetto alle rilevazioni effettuate nel 2014), nel caso in cui lo studente scelga di affittare una stanza singola;
– nei casi in cui, invece, il reddito dello studente rientra nella III fascia (quindi reddito ISEE pari o inferiore a 20.000 euro) il costo medio annuo è di 8.298,89 euro affittando una stanza doppia e di 9.638,37 euro (+0,26% rispetto al 2014) affittando una stanza singola.
Le cifre sopra riportate includono le spese per l’abitazione (non solo l’affitto, quindi, ma anche costi di energia elettrica, gas, telefono e spese condominiali), i trasporti (sia il trasporto pubblico locale che le spese da affrontare per i periodici rientri nelle città di origine), le tasse universitarie e i costi dei libri e del materiale didattico.
Sono elevati, anche se sicuramente in misura più contenuta, anche i costi per i ragazzi che intraprendono gli studi universitari continuando a vivere con i genitori. In questo caso ai fini del calcolo della spesa sono stati considerati i costi di libri e materiale didattico, tasse universitarie e trasporto urbano:
– le famiglie che rientrano nella II fascia di reddito affrontano mediamente una spesa di 1.480,15 euro annui;
– chi, invece, ha un reddito che rientra nella III fascia spende mediamente 1.779,04 euro annui.
La scelta di far studiare un figlio all’università continua ad essere un impegno oneroso dal punto di vista economico, che si rivela quasi insostenibile non solo per le famiglie a reddito basso ma anche quelle a reddito medio. Gli elevati costi degli studi universitari dimostrano un’evidenza allarmante: lo Stato si ostina a non investire nella formazione dei giovani. E’ dunque importante e urgente invertire questa tendenza, facendo in modo che le condizioni economiche delle famiglie non pregiudichino in alcun modo il diritto allo studio.