cosa-succede-con-la-brexitAnche il Consiglio ha ratificato l’accordo di recesso che sancisce il divorzio tra Ue e Regno Unito. Ecco cosa succede a partire da mezzanotte.


Cosa succede con la Brexit? Ecco cosa cambierà adesso sul fronte europeo e quali saranno le conseguenze per i cittadini italiani e per i nostri conterranei in Regno Unito.

Infatti dalla mezzanotte di oggi, ora di Bruxelles, “il Regno Unito non sarà più uno Stato membro dell’Ue – ricorda con tono burocratico una nota ufficiale del Consiglio – e sarà considerato un Paese terzo.”

L’accordo di recesso garantisce un’uscita ‘ordinata’ del Regno Unito dall’Unione.

Nello specifico esso riguarda

  • i diritti dei cittadini,
  • la liquidazione finanziaria,
  • il periodo di transizione,
  • i protocolli su Irlanda-Irlanda del Nord, Cipro e Gibilterra,
  • la governance e altre questioni relative alla separazione.

Cosa succede con la Brexit? Per gli italiani cosa cambia?

A oltre tre anni e mezzo dalla vittoria del Leave al referendum del 2016 (1317 giorni, per l’esattezza), scatta l’ora X per la Brexit.

Ma quali saranno le conseguenze, soprattutto per gli italiani?

Per il momento i contraccolpi saranno per così dire “soft”, visto che in questo momento inzia il periodo di transizione verso il divorzio totale fissato (al momento) per il 31 dicembre 2020.

Ciò nonostante alcune cose cambieranno e saranno definitive a quella data.

Si stima che nel Regno Unito risiedano oggi 3,6 milioni di cittadini di Paesi Ue, inclusi quasi 400mila italiani registrati all’anagrafe consolare (oltre 700mila calcolando a spanne anche i non registrati).

In base dell’accordo di divorzio, tutti gli espatriati registrati come residenti già oggi o durante la fase di transizione e fino al 30 giugno 2021, manterranno – da una parte e dall’altra – i diritti odierni nei rispettivi Paesi di accoglienza.

Attenzione, però, agli ingressi successivi: lo stop alla libertà di movimento nel 2021 e l’introduzione di nuove regole sull’immigrazione cambierà lo status di chi vuole trasferirsi in Inghilterra successivamente.

Ci sarà infatti una equiparazione fra europei ed extracomunitari, passaporti obbligatori e non più carta d’identità per entrare. Oltre che norme più stringenti per restare a lavorare e visti (per quanto facilitati) per i turisti.

Ovviamente i punti interrogativi sul tipo esatto di relazione in cui si troverà la Gran Bretagna con l’Europa e il mondo saranno delucidati solo alla fine del periodo di transizione.