Perché conosciamo le vicende del gossip dei nostri politici e non sappiamo di cosa succede nel mondo? Siamo veramente più interessati alla vicenda di Ruby o siamo più interessati a capire perché esistono i night commuterse e le loro storie?
Perché non conosciamo chi era Patrice Lumumba, Thomas Sankara o se effettivamente Qasem Soleimani era un terrorista o meno? Mentre sappiamo dove è andato in vacanza Gigi Di Maio e con chi.
Forse dipende dalle notizie che ci piovono ogni giorno addosso, per come sono drammatizzate o per come suscitano lo scandalo di cui siamo tanto innamorati. Magari dipende anche da quelle che non ci arrivano per niente.
Perché il 90% della popolazione o forse più, non va a cercarsi le notizie, ma si fa bombardare dai mass media.
A volte non c’è tempo, non c’è voglia e soprattutto la società non ci ha educati abbastanza alla sana curiosità e alla ricerca della verità.
A questo ci dobbiamo aggiungere i giornalisti, di cui ce ne sono pochi che fanno la seconda domanda, alla prima risposta evasiva e di cortesia o a quella risposta che addirittura era preparata a prescindere dalla domanda.
Cosa sappiamo di quello che ci è dato sapere?
Mi sento spesso chiedere: “ma dove hai trovato questa notizia?” Che mi fa capire che forse non è proprio evidente come funziona la notizia ed è magari il caso di capire da dove queste ci arrivano, del perché ci arrivano proprio quelle e perché non esiste varietà di informazione se andiamo a leggere più testate giornalistiche.
Qualcuno pensa di leggere 5-6 giornali, per poter essere informato su tutto. Poi magari scopre di aver letto sempre le stesse cose, con solo la variante del giornale pro o contro all’evento in questione. Ma gli eventi sono sempre quelli.
Perché? Per capire il perché, bisogna capire il meccanismo e come funziona il flusso dell’informazione.
Ogni giorno ogni agenzia di stampa diffonde centinaia di notizie a cui le varie testate sono abbonate, oltre a seguire le produzioni di CNN, BBC, ecc., in più si seguono conferenze stampa e comunicati vari.
La selezione delle notizie
Quindi, sicuramente il problema non è trovare notizie, perché ce ne sono in abbondanza, ma il problema invece è la selezione delle notizie e casomai arricchire poi quelle in vario modo.
Però alla fine, se si prende qualche giornale a confronto, tra le centinaia di notizie possibili, sono quasi sempre le stesse. A parte i toni e le modalità. Perché? Il perché sta nel mercato dell’informazione e nell’interesse all’informazione.
Il mercato dell’informazione tende a pubblicare le notizie più importanti per il pubblico, dove lo stesso è più coinvolto emotivamente, perché appunto l’interesse è di mercato. Sull’interesse all’informazione rientrano in campo gli spin doctor, che tendono a manipolare l’in formazione secondo le esigenze del loro committente e cercando di controllare il flusso dell’informazione a vari livelli.
Nelle dittature esiste la censura e la cosa è sbrigativa. Nei paesi “democratici” serve una forte attività di spin che agiscono, a seconda della forza del committente, possibilmente alle fonti, ossia dove nasce l’informazione.
Dove nascono le notizie? Che cosa ne sappiamo?
Dove nascono generalmente le notizie? Per la stragrande maggioranza dalle istituzioni pubbliche in genere. Un fatto di cronaca ha come fonte attendibile i magistrati e le forze dell’ordine, un incidente stradale le forze dell’ordine e gli ospedali, se straripa un fiume la protezione civile e i vigili del fuoco, se c’è una guerra la fonte diventano gli eserciti, la croce rossa e così via.
La notizia proveniente dalle fonti istituzionali viene considerata fonte sicura, specialmente quando non si può verificare diversamente il fatto. Anche in considerazione che i giornalisti d’inchiesta ormai sono una rarità.
Abbiamo detto quali sono le fonti principali, che passano attraverso le agenzie di stampa per poi arrivare alle redazioni. Gli spin doctor conoscono bene questo meccanismo e stanno di guardia ai vari passaggi dell’informazione, dalla istituzione dove si crea, dove loro sono di casa, perché di solito sono assoldati dalla politica o da chi ha grossi interessi a “massaggiare” le informazioni a vari scopi.
Dopodiché se dai media più importanti una notizia viene dichiarata importante e se ne parla, gli altri che stanno a valle delle notizie non possono fare a meno di averla, per evitare un “buco di informazione” che è uno dei problemi dei redattori.
Un piccolo giornale locale, oltre alle notizie che attinge alle istituzioni locali, non fa altro che subire le notizie a livello nazionale delle grandi testate nazionali, che a sua volta attingono alle istituzioni a livello nazionale e per il resto subiscono le informazioni delle grosse testate giornalistiche a livello mondiale e dalle agenzie di stampa, che magari inviano centinaia di lanci su un argomento specifico tanto da farlo diventare importante per tutti che ricevono le informazioni.
Chi sta in cima alla piramide dell’informazione
Quelli che stanno in cima alla piramide dell’informazione, del “cosa sappiamo“, pesano naturalmente di più e sono le fonti che sono quelle più finanziate dai vari interessi internazionali.
La grande notizia è quella che riesce a fare velocemente tutti i vari passaggi con più lanci nella stessa giornata. Anche perché è risaputo che la ripetizione influenza più di qualsiasi altra cosa e tutti parleranno di quell’argomento.
Essendo le istituzioni la maggiore fonte di informazione, tutti i comunicatori del pubblico (portavoce, uffici stampa, PR), ma soprattutto gli spin doctor a livello nazionale e internazionale, adottano tutti i trucchi della comunicazione, dell’ingegneria sociale, della psicologia di massa e le tecniche di PNL, tentano di influenzare costantemente l’opinione pubblica.
Allo stesso modo si tentano di influenzare i giornalisti dando l’illusione dello scoop. Praticamente, quelli vicini alle istituzioni si “lasciano scappare” con l’amico giornalista una confidenza, a volte vera, a volte meno … ma con le parole giuste.
A seconda della fiducia reciproca che uno ha dell’altro, magari si fa anche qualche verifica, ma la stessa è stata già calcolata anche dall’altro, per cui la notizia è confermata.
A volte invece, man mano, attraverso un reciproco rapporto di fiducia o di interesse, il rapporto tra il giornalista e il PR di turno diventa automatico, anche grazie al segreto sulle fonti. Chi approfitta l’uno dell’altro non è dato sapere, ma siamo comunque sicuri che il vantaggio, anche qui, è di chi sta più in alto, ossia il committente.
La “comodità”
Aggiungiamo che per comodità a volte al giornalista fa anche piacere avere già una bella relazione preparata, che lo spin doctor è contento di elaborare, avendo cura di risultare anche equidistante, usando tutte le tecniche conosciute e difficilmente capibili da una redazione sul vero obiettvo finale. Alla fine, noi ci ritroviamo ogni giorno bombardati da notizie selezionate, di cui la maggior parte delle volte ci fermiamo al titolo.
Infatti, tutti le tv si sforzano a loro volta di filtrare ancora di più i giornali, selezionando ancora di una volta i titoli che sono di interesse. E su quei titoli, non fondiamo la nostra informazione.
Gigi Di Maio è andato in vacanza in Sardegna con Virginia Saba, mentre si decide se gli studenti devono usare la mascherina in classe … tutto il resto è relativo.
Fonte: articolo di Roberto Recordare