Se c’è un sinistro stradale, come ci dobbiamo comportare? Ecco la guida completa su cosa fare in caso di incidente.


Cosa fare in caso di incidente: sfortunatamente può capitare un incidente alla guida, magari di lieve di entità, come un tamponamento o con conseguenze più gravi per il veicolo e i passeggeri.

Secondo le stime di ACI e Istat, relative ai primi mesi del 2022, c’è stato un incremento di incidenti, pari al 24,7%. La causa principale è la distrazione del conducente, soprattutto a causa del cellulare.

Ma in caso di sinistro stradale, come dobbiamo comportarci? Vediamolo insieme.

Cosa fare in caso di incidente: tutti gli step da seguire

Se siamo coinvolti in un incidente stradale, occorre seguire alcuni step, che sono stati illustrati da Altroconsumo, per aiutare i cittadini a muoversi correttamente in caso di sinistro.

Denunciare l’incidente

Appena avvenuto l’incidente, dobbiamo accertarci se ci siano feriti o meno: in caso affermativo, occorrerà contattare i soccorsi e i vigili, se c’è certezza della colpa.

L’incidente va denunciato alla propria compagnia assicurativa, entro 3 giorni. Per questo, occorre compilare e inviare la constatazione amichevole (Modello CAI/CID): è possibile farlo anche senza il Modulo Blu, anche se rimane la via più semplice.

Constatata la colpa e i dettagli dell’incidente, occorrerà procedere col risarcimento dei danni e ci sono diverse vie per richiederlo.

Indennizzo diretto

Innanzitutto, c’è la via dell’indennizzo diretto: se la parte danneggiata ha ragione (in tutto o in parte) dovrà far partire la richiesta di risarcimento danni, per incidente stradale, direttamente alla propria compagnia assicurativa, che si rifarà su quella del conducente del veicolo che ha provocato l’incidente.

Per poter richiedere l’indennizzo diretto, però, è necessario che i veicoli coinvolti siano immatricolati e assicurati in Italia e che i conducenti non abbiano riportato lesioni fisiche gravi (ovvero sopra i 9 punti di invalidità).

cosa fare in caso di incidenteProcedura ordinaria

In altri casi, occorrerà seguire la procedura ordinaria, che consiste nel chiedere il risarcimento direttamente alla compagnia del responsabile del sinistro stradale.
Si segue questa procedura quando lo scontro coinvolge più di due veicoli o vengono riportati danni fisici gravi.

Nel caso l’incidente abbia provocato solo danni materiali, bisognerà indicare il nome di eventuali testimoni, presenti sul luogo dell’incidente. È necessario farlo il prima possibile, perché, se i testimoni non vengono indicati subito, la compagnia è tenuta a richiederli con una raccomandata a/r entro 60 giorni dalla denuncia, in modo da permettere all’assicurato di fornire le informazioni mancanti.

Le tempistiche del risarcimento

I fattori che determinano le tempistiche del risarcimento sono diversi.
Nel caso di danni provocati al mezzo, la compagnia assicurativa ha tempo 30 giorni per mandare un’offerta di risarcimento, a patto che entrambi i conducenti abbiano firmato il Modulo blu.

Se non c’è la firma, le tempistiche raddoppiano e passano a 60 giorni; se, invece, ci sono danni alle persone, i tempi aumentano a 90 giorni.

A quanto ammontano i risarcimenti

Nel risarcimento, bisognerà prendere in considerazione tutte le spese per la riparazione del mezzo. Se il costo del danno supera il valore del veicolo, il titolare sarà risarcito nel limite dell’importo assicurato.

L’assicurazione dovrà rivolgersi ad un perito di fiducia, che dovrà quantificare l’entità del danno e il conseguente importo da risarcire, tramite una perizia. Saranno, poi, prese in considerazione le fatture emesse e il preventivo fatto dal carrozziere.

In caso di danni fisici, invece, la valutazione passerà al medico legale, che dovrà fare una visita al soggetto che ha subito il danno.

Bisognerà determinare la percentuale di danno permanente e il periodo di decorso della malattia. Per farlo, il medico si servirà di tabelle specifiche che contengono un punteggio, espresso in percentuale, corrispondente al tipo di lesione, calcolando due fattori: la percentuale del danno e l’età dell’interessato.

I danni possono essere distinti in:

  • Inabilità temporanea, ovvero la perdita non definitiva, dell’assicurato, di svolgere le proprie occupazioni;
  • Inabilità permanente, se il soggetto leso ha subito menomazioni fisiche tali da compromettere il resto della vita e non eliminabili con terapie o cure.

Accettare o rifiutare il risarcimento

Dopo tutto questo iter, è arrivato il momento del risarcimento: se viene accettato, si incassa la somma e la procedura viene chiusa.
Ma se, invece, il risarcimento non viene accettato, ci sono altre vie.

Ad esempio, c’è l’accettazione a titolo di acconto per maggiore danno, ovvero quando l’assicurato tiene la somma proposta, a titolo di acconto, incassando l’assegno, per poi rilanciare con una nuova proposta all’assicurazione.

Se la compagnia non dovesse dare una risposta soddisfacente, ci sono due possibilità.
Se il valore del contenzioso è inferiore ai 15mila euro, si procederà con la conciliazione paritetica tra Ania e le associazioni dei consumatori.

Altrimenti si va avanti con la negoziazione assistita, che non ha limiti di importo e che è obbligatoria se si vorrà andare in giudizio.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it