Sembra essere in dirittura d’arrivo il nuovo codice della strada, con gli aggiornamenti del 2024: ecco cosa cambierà e cosa rimarrà immutato.
Promesso per l’Estate, sembra ormai imminente il vaglio finale, forse entro settembre 2024. La revisione del testo normativo, pensata allo scopo di aumentare il livello di sicurezza stradale e ridurre gli incidenti, ancora non definitivo, prevede, per ora alcuni importanti irrigidimenti, inasprimenti di multe e pene a seguito di violazioni e importanti novità sul fronte della latto alla guida in stato di ebrezza e in stato alterato da stupefacenti.
Cosa cambierà nel codice della strada 2024?
Per i neopatentati regole più stringenti. Sarà completamente vietato, per chi ha conseguito la patente dopo l’entrata in vigore delle nuove norme, guidare veicoli con una potenza superiore a 75 kW/t. Le sanzioni per infrazioni come eccesso di velocità, guida distratta o l’uso del cellulare alla guida prevedranno portare multe più alte, che potranno arrivare fino a 697 euro, con la possibilità anche di sospensioni fino a tre mesi in caso di recidiva.
Pesanti punizioni anche per i recidivi alla guida in stato di ebbrezza, per i quali vigerà l’obbligo di installare sulla propria auto un dispositivo chiamato “alcolock”, che impedisce l’accensione del veicolo se il tasso alcolemico è positivo. Le multe partiranno da 573 euro per un tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 grammi per litro, con pene più severe che includono l’arresto per tassi superiori. Ritiro della patente fino a tre anni per chi viene trovato a guidare sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, invece.
Cosa rimarrà invariato?
Ciò che non cambia invece dovrebbe essere la disciplina degli obblighi per proprietari. Se si guida un veicolo intestato ad un’altra persona, esclusi conviventi parte del proprio nucleo familiare, si dovrà dimostrare che è solo un caso isolato e non una consuetudine, superato infatti un periodo di guida prolungato di oltre 30 giorni, vige l’obbligo per il conducente abituale di comunicarlo alla motorizzazione, facendo inserire il nome del ‘nuovo’ guidatore tra coloro i quali ne detengono la titolarità. In pratica, va inserito il nome nella carta di circolazione.
Anche in questo caso la trasgressione è punita con una sanzione pesante. Si parte da una quota ‘minima’ di 516,46 euro, fino a circa duemila e seicento euro, per la precisione 2583,28 euro, a seconda di quanto grave sia la trasgressione contestata. Si può rischiare perfino di perdere la carta di circolazione in presenza di gravi violazioni. ovviamente il soggetto responsabile per eventuali multe o incidenti stradali resta il proprietario del veicolo, quindi il consiglio è di verificare attentamente se la vostra polizza assicurativa presenti limitazioni ai conducenti oppure preveda limitazioni di responsabilità ai soli sinistri causati da solo intestatario e non da conducenti terzi.
Fonte: articolo di Rossella Angius