universita corsi teologiaLe spese sostenute per la frequenza di corsi di istruzione universitaria in teologia sono detraibili e, se sì, in che misura?

 

Carmelo G.

 

La legge di stabilità per il 2016 ha modificato la disciplina relativa alla detrazione per le spese di frequenza di corsi di istruzione universitaria presso università statali e non statali (articolo 15, comma 1, lettera e, del Tuir). Per le università non statali, è previsto uno sconto di imposta pari al 19% delle spese sostenute, nella misura stabilita annualmente per ciascuna facoltà universitaria con decreto del ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, tenendo conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti alle università statali. Per i corsi di laurea in teologia presso le università pontificie, occorre fare riferimento a quanto stabilito per i corsi di istruzione appartenenti all’area disciplinare umanistico – sociale. In merito alla zona geografica di riferimento, occorre individuare la regione in cui si svolge il corso di studi, anche se lo stesso è tenuto presso lo Stato Città del Vaticano (circolare 18/E del 2016).