corruzione-italia-transparency-internationalIn italia si parla tanto di politica virtuosa, pulizia dai corrotti e trasparenza. Eppure, secondo il Transparency International la situazione non migliora. Anzi, siamo ai livelli di Ruanda e Arabia, per dire.


Corruzione in Italia, il Transparency International non ci mette in buona luce. Infatti il nostro paese ha un trend di crescita di quasi zero nella classifica, il che non depone assolutamente a nostro favore.

Ricordiamo che la classifica fornita da Transparency International calcola l’indice di percezione della corruzione in 180 Paesi: scopriamo la nostra posizione attuale.

Corruzione in Italia: il Transparecy International e la sua classifica

L’Indice di Percezione della Corruzione (CPI) 2019 classifica l’Italia al 51° posto nel mondo con un punteggio di 53/100. In pratica il nostro Paese guadagna appena un voto in più rispetto alla scorsa edizione, lasciando la sufficienza ancora lontana e molti problemi strutturali irrisolti.

In particolare, come dimostrano i recenti fatti di cronaca, da Foggia alle Madonie e ai Nebrodi, da Reggio Calabria a Reggio Emilia, la criminalità organizzata ancora spadroneggia nel nostro Paese, preferendo spesso l’arma della corruzione che oggi ha assunto forme nuove, sempre più difficili da identificare e contrastare efficacemente.

L’Italia ha fortunatamente subito un miglioramento nell’ultimo decennio: si ricorda che nel 2012 occupavamo la 72ma posizione in classifica.

Tuttavia, le criticità sopra citate, ben lungi dall’essere risolte, continuano a zavorrare la nostra Nazione, rendendola incapace di una vera e propria maturità anti-corruzione.

Le altre posizioni

Dominano la classifica Danimarca e Nuova Zelanda come già l’anno scorso. Stesso discorso per il fondo del ranking, dove troviamo ancora Somalia e Sud Sudan.

In Europa oltre alla Danimarca fanno bella figura anche Finlandia e Svezia, mentre Bulgaria, Romania e Ungheria occupano le ultime tre posizioni della classifica continentale.

A livello globale spiccano la caduta di Canada (-4 punti), Francia e Regno Unito (-3) mentre colpiscono in positivo la Spagna (+4) e la Grecia (+3). Tra i Paesi del G20 rimangono stabili Germania e Russia (rispettivamente con un voto di 80 e di 28 come nel 2018) mentre perdono due punti gli USA (69 contro i 71 precedenti).

A questo link potete consultare la classifica completa.