coronavirus-italia-chiudeIl Premier, con il Decreto firmato stanotte, chiude negozi, bar e ristoranti. Aperti solo supermercati e farmacie, i trasporti saranno garantiti.


Coronavirus, l’Italia chiude tutti gli esercizi per fermarlo: ecco quali sono le uniche attività che resteranno aperte secondo il DPCM 11 Marzo.

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha infatti firmato il nuovo Dpcm recante ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 sull’intero territorio nazionale.

Questo segue a quello emanato per limitare gli spostamenti sul territorio del 9 Marzo.

Lo ha annunciato lo stesso Conte ieri sera.

 

Ecco cosa contiene.

Coronavirus: l’Italia chiude e si ferma per arrestare il virus

Considerati l’evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e l’incremento dei casi sul territorio nazionale si è ritenuto  necessario adottare ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Le misure altamente restrittive, per il momento, sono valide fino al 25 Marzo.

Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sono adottate, sull’intero territorio nazionale, le seguenti misure:

Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità. Anche ricompresi nei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso alle sole predette attività.

Poi sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Infine, sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie). Ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Servizi che restano aperti

Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto.

Restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedali garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Infine restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi.

N.B. Uffici Pubblici e Pubbliche Amministrazioni Locali proseguiranno le proprie attività: i datori di lavoro, comunque sia, dovranno prediligere lo Smart Working e la fruizione agevolata di ferie e permessi.

I trasporti

Il Presidente di ogni Regione, può disporre la programmazione del servizio erogato dalle Aziende del Trasporto pubblico locale, anche non di linea, finalizzata alla riduzione e alla soppressione dei servizi.

Tutto questo in relazione agli interventi sanitari necessari per contenere l’emergenza coronavirus sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali.

Infine il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro della salute, può disporre, al fine di contenere l’emergenza sanitaria da coronavirus, la programmazione con riduzione e soppressione

  • dei servizi automobilistici interregionali
  • e di trasporto ferroviario, aereo e marittimo,

sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali.

A questo link il testo completo del nuovo Decreto.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it