Da oggi in Italia si cambia vita: estese all’intero territorio nazionale le misure che riguardavano la sola Lombardia e alcune province del centro Nord Italia.
L’approvazione per fermare il Coronavirus del Decreto “Io resto a casa”, annunciata dal premier Conte ieri sera nel corso di una conferenza stampa, prevede che gli spostamenti dei cittadini di tutta Italia siano limitati il più possibile.
L’Italia, dal 10 marzo al 3 aprile 2020, diventa “zona protetta”: lo “stare a casa” è imperativo.
Le misure adottate finora per le zone protette varranno per ogni singolo Comune.
Ecco che cosa è previsto fino a nuove comunicazioni.
Coronavirus, Decreto “Io resto a casa”: cosa cambia?
Si prevede, in primo luogo, una sola zona arancione, che non vieta gli spostamenti ma li consente all’interno di ciascuna provincia per ragioni di comprovata necessità.
Gli spostamenti potranno avvenire solo se motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute da attestare mediante autodichiarazione, che potrà essere resa anche seduta stante attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia.
A questo link potete scaricare l’autocertificazione.
La veridicità dell’autodichiarazione potrà essere verificata anche con successivi controlli.
Un divieto assoluto, che non ammette eccezioni, è previsto per le persone sottoposte alla misura della quarantena o che sono risultate positive al virus.
La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella indicata dal dpcm 8 marzo 2020 (articolo 650 del codice penale: inosservanza di un provvedimento di un’autorità), salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave.
Stop ad assembramenti in luoghi pubblici o privati
Questa è una novità assoluta annunciata da Conte, non prevista fino a ieri neanche nelle zone “arancioni”: basta feste e raduni, sono vietati ovunque assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
“Le nostre abitudini vanno cambiate ora” “I numeri – ha ribadito Conte – ci dicono che stiamo avendo una crescita importante delle persone in terapia intensiva e purtroppo delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo a queste norme più stringenti”.
Sospese tutte le manifestazioni e gli eventi: fermi i cinema, teatri, pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche. Chiusi musei e siti archeologici.
Il premier ha poi detto che “non c’è ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive, abbiamo adottato un intervento anche su questo”. Si ferma dunque anche il campionato di calcio di Serie A. “I tifosi – ha commentato Conte – devono prenderne atto.”
Bar e ristoranti possono aprire solo dalle 6 alle 18 con obbligo di garantire la distanza di almeno un metro, pena la sospensione dell’attività. La regola della distanza vale per tutti i negozi che possono stare aperti ma se sono all’interno dei centri commerciali chiudono nei weekend. Nessun fermo per alimentari, farmacie e parafarmacie.
Chiusura delle Scuole prorogata
Come prevedibile Scuole e università restano chiuse fino al 3 aprile. Stop a tutti i concorsi, tranne quelli per titoli o per via telematica, si fermano anche gli esami per la patente. Unica eccezione i concorsi per i medici.
E il lavoro?
Infine come anticipato chi si sposta sul territorio per lavoro può autocertificare le ragioni per cui lo fa ma per chi trasgredisce o dichiara il falso sono previste sanzioni che vanno fino all’arresto.
Si “raccomanda” ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere la fruizione di ferie e congedi. Sono invece sospesi i congedi dei medici. E’ applicabile il lavoro agile anche in assenza di accordi aziendali.
A questo link potete consultare il testo completo del Decreto.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it