coronavirus-appalti-digitali-anacDopo il coronavirus, gli appalti digitali potrebbero essere la chiave di volta per la ripresa: questo uno dei punti dell’ANAC nelle sue recenti proposte.


In vista dell’emanazione di un intervento normativo di semplificazione in materia di appalti, l’Autorità nazionale anticorruzione ha elaborato un documento, inviato alla Presidenza del Consiglio e ai Ministri competenti.

Il documento contiene varie proposte per velocizzare le procedure e favorire la ripresa economica.

Dopo Coronavirus si passa agli Appalti Digitali? Le proposte dell’ANAC

Uno dei punti chiave sarebbe proprio questo.

Nello specifico, l’Anac reputa necessario in primo luogo realizzare tempestivamente la previsione – contenuta nel Codice – di una piena digitalizzazione delle gare, che in circa un terzo dei casi sono ancora svolte in modalità cartacea.

Molteplici i vantaggi che ne deriverebbero:

  • semplificazioni per la trasparenza
  • maggior controllo
  • tutela della concorrenza
  • garanzia dell’inviolabilità e della segretezza delle offerte
  • tracciabilità delle operazioni di gara
  • e un continuo monitoraggio dell’appalto, riducendo peraltro al minimo gli errori operativi, con una significativa diminuzione del contenzioso.

Sarebbe inoltre possibile ottenere consistenti risparmi in termini di tempi e costi. Infatti le commissioni di gara potrebbero lavorare a distanza, eliminando la necessità delle sedute pubbliche o limitandone il numero.

E si darebbe attuazione al principio dell’invio unico dei dati, espressamente previsto dal Codice, snellendo gli obblighi di comunicazione e rendendo disponibili informazioni sui contratti pubblici per le varie finalità ai soggetti istituzionali e ai cittadini.

Per tali ragioni l’Anac ritiene che un adeguato livello di digitalizzazione e la disponibilità di personale tecnico debbano divenire requisiti fondamentali nel processo di qualificazione delle stazione appaltanti.

Affinché gli acquisti più complessi vengano svolti soltanto da amministrazioni dotate delle competenze necessarie, favorendo le economie di scala e contenendo i costi amministrativi per le imprese.

Per sostenere la diffusione delle piattaforme potrebbe essere utile mettere gratuitamente a disposizione le tecnologie telematiche e il supporto tecnico, prevedere politiche di incentivazione legate ai risultati raggiunti e assumere nuove risorse con competenze specifiche.

Semplificare la verifica dei requisiti

L’Anac suggerisce anche di semplificare e ridurre notevolmente i tempi di verifica dei requisiti. Nello specifico nei casi in cui l’aggiudicatario di un appalto, entro un intervallo di tempo prestabilito (ad es. 6 mesi), sia già stato esaminato con esito positivo in una procedura di gara.

Infine, per superare la grave situazione economica e fronteggiare i danni subiti dalle attività produttive, l’Autorità suggerisce di introdurre una norma che fino al 31 dicembre permetta alle amministrazioni di ricorrere motivatamente alle procedure di urgenza ed emergenza già consentite dal Codice.

Quali sono i settori che si prestano maggiormente a tali semplificazioni? Per dimensione economica o per connessione diretta con attività in grado di far superare la crisi provocata dall’emergenza sanitaria, ad avviso dell’Autorità sono i seguenti:

  • manutenzioni
  • ristrutturazione/costruzione di ospedali e scuole
  • interventi sulla rete viaria
  • approvvigionamenti nel settore sanitario, informatico e dei trasporti.

A questo link il testo completo del documento dell’ANAC.

 

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it