730 PRECOMPILATO. A quanto pare, secondo Rossella Orlandi direttore dell’Agenzia delle Entrate, non ci sarà più bisogno di controlli sui contribuenti, qualora le nuove regole si integrassero al meglio nel tessuto italiano.

Alcuni risvolti dell’utilizzo del 730 precompilato – tra i cavalli di battaglia del premier Renzi -, che sarà introdotto, in via sperimentale nel 2015 sull’anno d’imposta precedente, non sono ancora del tutto noti. Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle Entrate, nel corso di un’audizione in Senato, ne ha svelato alcuni. Con il nuovo 730, infatti, “non ci sarà bisogno – ha spiegato – di effettuare controlli” sui contribuenti.

Al contrario, ha aggiunto, spetterà agli intermediari come i Caf “conservare la documentazione“, su cui si saranno eventuali controlli. I contribuenti, dunque, potranno muoversi in un ambiente meno controllato. “E’ l’amministrazione finanziaria che diventa obbligata a raccogliere i dati e a elaborarli e rimane al contribuente la facoltà di controllarne l’esattezza e di accettarla o non accettarla”.

La Orlandi, tuttavia, ha precisato che affinché l’ipotesi, gradita ai contribuenti italiani, si concretizzi occorre che il quadro normativo sia privo di incertezze e ambiguità. In sostanza, se le scadenze saranno cambiate in corsa, come tipicamente avviene nel nostro Paese, “la precompilata – ha sostenuto – non la facciamo. Se cominciamo a cambiare la dichiarazione dei redditi la precompilata non si fa, se i dati che devono arrivare il 28 febbraio arrivano a maggio la precompilata la facciamo a novembre, con conseguenze sul bilancio dello Stato”.

FONTE: CGIA Mestre

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