Contratto scuola: introdotto il “diritto alla disconnessione”, fasce protette per utilizzo di strumenti tecnologici. Insegnanti non più reperibili h24.
L’obiettivo è quella di una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare: nel nuovo contratto di lavoro, stipulato il 9 febbraio scorso da FLCGIL, CISL e UIL viene indicato come “diritto alla disconnessione”.
INSEGNANTI NON PIU’ CONTATTABILI 24 ORE SU 24
Il problema è complesso, e solo chi vive nella scuola può comprendere a pieno cosa significa che finora gli insegnanti sono stati reperibile 24 ore su 24, poiché ricevono email, messaggi whatsapp, telefonate da parte della scuola (o meglio dalla Presidenza) in qualsiasi ora del giorno (e forse anche della notte).
Cosi non accade di raro che la convocazione di un consiglio di classe, di un collegio docenti, o la partecipazione ad una attività venga comunicata in orario diverso da quello di servizio, in orario in cui l’insegnante avrebbe diritto alla propria vita personale, familiare, affettiva.
In questo modo si è sempre ” connessi” con la scuola, si è sempre pronti a rispondere al messaggio, con un aumento non contrattualizzato dell’orario di lavoro.
COSA PREVEDE IL NUOVO CONTRATTO
L’art. 22 introduce una singolare novità
Sono oggetto di contrattazione integrativa, a livello di istituzione scolastica ed educativa, i criteri generali per l’utilizzo di strumentazioni tecnologiche di lavoro in orario diverso da quello di servizio, al fine di una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare (diritto alla disconnessione);
Pertanto, se il Dirigente Scolastico dovrà inviare una mail al di fuori dell’orario di servizio (naturalmente generale, non la scansione oraria settimanale del singolo docente), ciò dovrà essere previsto dalla contrattazione di istituto.
I COMMENTI
Come si è arrivati a tutto ciò? Gianluca Pallai, presidente dell’Age (Associazione italiana genitori) a Roma commenta sul Corriere.it ” Credo che il vero dramma dietro questa norma sia la mancanza di educazione. Davvero c’è bisogno di regolamentare per contratto l’uso di mail e telefono? Mi sembra il minimo sindacale della civiltà”
C’è anche un mea culpa da parte di qualche Dirigente Scolastico. Ludovico Arte, preside dell’Istituto Marco Polo di Firenze. “Sono io quello che di solito manda agli insegnanti le mail il fine settimana. Starò più attento, da ora in poi. Certo questa non mi sembra la cosa più importante da fare nella scuola, ma la trovo giusta”.