La Banca d’Italia detta nuove regole sull’home banking, i sistemi di pagamento e di verifica del proprio conto corrente online, tramite accesso con credenziali fornite dalla banca e che consente di effettuare, comodamente da casa, tutta una serie di operazioni e di verifiche in tempo reale, senza doversi recare allo sportello. Le nuove misure mirano, tra l’altro, ad arginare i tentativi di frodi informatiche e di accessi abusivi.
Secondo quanto dichiarato da Banca d’Italia in una nota ufficiale vi è l’obbligo, per gli istituti di credito (tutti, comprese le Poste Italiane con il BancoPosta) di introdurre sistemi di sicurezza e autenticazione rafforzati e un sistema di monitoraggio che possa evitare le frodi. Per il momento è stato fissato un termine ultimo di 4 mesi (si ha tempo fino al 30 settembre per adeguarsi). Quello che cambierà, in sostanza, saranno i processi di autenticazione e i dati richiesti ai clienti per evitare che possano originarsi delle frodi. Un processo che richiederà qualche mese ma che renderà ancor più sicuri e accessibili a tutti i pagamenti online. Bankitalia ha pubblicato, lo scorso 17 maggio, il nuovo provvedimento in materia di “Disposizioni di vigilanza per gli istituti di pagamento e gli istituti di moneta elettronica” che va a sostituire quello precedente del 20 giugno scorso.
Le banche dovranno tassativamente adottare nuove misure di controllo sui tentativi di log-in negli account e nei conti, puntando sull’attuazione di avanzati sistemi di protezione informatica durante la fase di verifica dell’identità del cliente. Lo scopo è ovviamente quello di rendere impenetrabili gli account bancari, non solo da Pc ma anche da Smartphone dato che i cellulari sono sempre più spesso utilizzati per accedere ai conti.
Gli istituti di credito sono chiamati, tra l’altro, ad adottare:
– modalità rafforzate di verifica dell’identità del cliente (cosiddetta “autenticazione forte”), per l’avvio di un’operazione di pagamento, nonché per l’accesso ad informazioni sensibili;
– limiti ai tentativi di log-in/accesso ad aree riservate e alla durata delle sessioni di lavoro;
– meccanismi di monitoraggio dell’operatività, al fine di prevenire, identificare, bloccare eventuali operazioni fraudolente.
Il numero di chi usufruisce dei servizi prestati alle famiglie per via telematica (dispositivi o informativi) è di 25,2 milioni a fine dicembre 2015 rispetto ai 22,4 milioni di fine 2014 (+12,4%). Le imprese che ricorrono a tale tipologia di servizi telematici sono 2,9 milioni rispetto ai 2,6 milioni di fine 2014 (+12,3%). In crescita anche il numero di Pos e Atm, cioè i points of sale e le apparecchiature automatiche collocate presso esercizi commerciali e le apparecchiature automatiche che consentono diverse operazioni bancarie in filiale senza bisogno di recarsi allo sportello.
Con la speranza che tali provvedimenti non faccia aumentare i conti correnti! Alle banche basta poco, e questo mi sa tanto un’occasione
da prendere a volo per loro.