A un anno dall’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti sta per arrivare una “consultazione digitale” per valutare e proporre eventuali miglioramenti e correttivi.


La decisione è frutto del primo tavolo di consultazione presieduto dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini. La riunione ha visto la partecipazione di figure di rilievo come Anac, Ance, Anci e altre istituzioni e associazioni, segnando un significativo passo avanti nel dialogo costante con le realtà coinvolte nel nuovo quadro normativo.

Questo incontro ha costituito un’importante occasione per effettuare una valutazione dello stato attuale delle normative e avviare una discussione su potenziali miglioramenti al testo del Codice.

In arrivo una “consultazione digitale” per i correttivi al Codice Appalti

I partecipanti sono stati invitati a partecipare a una “consultazione digitale” volta a raccogliere feedback sul funzionamento delle disposizioni attuali e a proporre modifiche mirate.

I soggetti coinvolti nel tavolo al Mit potranno rispondere a un questionario finalizzato a segnalare eventuali disfunzioni delle disposizioni vigenti e a proporre migliorie su specifiche tematiche.

Tra i temi che saranno al centro delle proposte correttive troviamo i seguenti:

  • l’equo compenso
  • la qualificazione delle stazioni appaltanti
  • la revisione dei prezzi
  • e misure relative ai consorzi.

Si tratta di una fase che rappresenta un passo fondamentale nel processo di adeguamento e ottimizzazione del quadro normativo degli appalti pubblici, mirando a garantire maggiore efficienza e trasparenza nell’uso delle risorse pubbliche.

Equo compenso

L’equo compenso si riferisce al corretto valore economico e remunerativo che dovrebbe essere riconosciuto per i servizi professionali forniti da liberi professionisti, come ingegneri, architetti, avvocati, e altri. È un principio che mira a garantire che il compenso per il lavoro svolto rifletta adeguatamente la qualità, la complessità e il valore del servizio fornito, in modo equilibrato e proporzionato rispetto agli standard di mercato e alle competenze impiegate.

Secondo la Fondazione Inarcassa, che rappresenta oltre 185mila ingegneri e architetti liberi professionisti, è urgente aggiornare i parametri dell’equo compenso nonostante i progressi della Legge 49/2023. Anche i requisiti minimi di partecipazione alle gare vanno rivisti per favorire una maggiore concorrenza, mentre è necessario riequilibrare la legislazione sull’appalto integrato per non penalizzare le imprese.

Confprofessioni ha sollevato critiche riguardo alle disposizioni che riservano ai dipendenti della pubblica amministrazione attività ad alto contenuto professionale nell’ambito degli appalti, come la direzione lavori e il collaudo. Questa impostazione, secondo Mauro Iacumin della Giunta nazionale di Confprofessioni, limita l’accesso e la concorrenza dei liberi professionisti, aggiungendo ulteriori compiti alle amministrazioni che spesso non hanno le risorse necessarie.

Qualificazione delle stazioni appaltanti

La qualificazione delle stazioni appaltanti si riferisce al processo attraverso il quale questi soggetti sono certificati e autorizzati per gestire procedimenti di appalto. Questo processo verifica che le stazioni appaltanti abbiano le competenze e le risorse necessarie per condurre in modo efficace e conforme alla normativa gli appalti pubblici.

Le possibili criticità attuali riguardano spesso la complessità burocratica e amministrativa che le stazioni appaltanti devono affrontare, inclusi problemi di capacità gestionale e di risorse umane e finanziarie. Altre criticità possono derivare dalla necessità di aggiornamenti normativi per adattare le procedure alle nuove esigenze e tecnologie, nonché per garantire una maggiore trasparenza e concorrenza nei processi di appalto pubblico.

Revisione dei prezzi

La revisione dei prezzi negli appalti si riferisce al processo di aggiornamento dei costi e dei prezzi stabiliti inizialmente nel contratto di appalto, al fine di tener conto delle variazioni economiche nel tempo. Questo processo è fondamentale per assicurare che i pagamenti riflettano adeguatamente i costi reali dei materiali, della manodopera e di altre risorse necessarie per completare il progetto.

Le possibili criticità attuali includono:

  1. Incertezza economica: fi futuri.
  2. Complessità amministrativa: il processo di revisione dei prezzi può essere complesso e richiedere una gestione attenta per evitare ritardi o errori che potrebbero influenzare negativamente la qualità e i tempi del progetto.
  3. Discrepanze nelle valutazioni: le valutazioni dei prezzi revisionati possono essere oggetto di contestazione tra le parti coinvolte, specialmente quando non ci sono criteri chiari per determinare le variazioni da applicare.
  4. Impatti finanziari: i cambiamenti nei prezzi possono avere impatti significativi sul bilancio complessivo del progetto e sulle risorse disponibili per altre attività.

Criticità per i consorzi

Nei contratti di appalto, i consorzi rappresentano un’associazione temporanea di imprese o enti che si uniscono per partecipare congiuntamente a una gara d’appalto. Questa collaborazione consente loro di combinare risorse, competenze e capacità finanziarie per competere in modo più efficace per contratti di maggiori dimensioni o più complessi.

Le possibili criticità attuali riguardano:

  1. Complessità organizzativa: coordinare diverse entità all’interno di un consorzio può essere complesso, con la necessità di stabilire chiaramente ruoli, responsabilità e procedure decisionali.
  2. Rischio di conflitti: le differenze tra i membri del consorzio possono portare a conflitti su questioni come la distribuzione dei profitti, la gestione del progetto o la responsabilità in caso di problemi.
  3. Coerenza nell’esecuzione: assicurare che tutti i membri del consorzio rispettino gli standard di qualità e le scadenze stabilite nel contratto può essere una sfida, specialmente quando ci sono differenze nelle capacità o nelle politiche aziendali.
  4. Competitività e trasparenza: è fondamentale garantire che la formazione del consorzio non comprometta la concorrenza nel mercato degli appalti pubblici e che tutte le decisioni siano prese in modo trasparente e conforme alle normative vigenti.

La corretta gestione dei consorzi è essenziale per massimizzare i benefici di collaborazione tra le imprese e per garantire l’efficienza e l’equità nei processi di appalto pubblico.