banda largaIl Governo ha chiesto a Infratel Italia di ampliare la Consultazione Pubblica 2015, chiamando a rispondere non solo gli operatori di telecomunicazioni, nazionali e locali, ma anche tutti gli attori pubblici e privati che possiedono infrastrutture.

 

Il Governo ha dato chiara indicazione a Infratel Italia (il soggetto attuatore delle strategia governative sulla banda larga e ultralarga) di massimizzare la partecipazione alla Consultazione Pubblica 2015, affinché la conoscenza del territorio possa essere più capillare possibile.

 

Sono dunque chiamati a rispondere alla consultazione non solo gli operatori di telecomunicazioni, nazionali e locali, ma anche tutti gli attori pubblici e privati che possiedono infrastrutture che possono contribuire ad accelerare l’attuazione dei piani pubblici, riducendo al contempo le risorse necessarie. È importante, infatti, utilizzare lo strumento della consultazione pubblica anche per conoscere i piani che le società pubbliche, per esempio le in-house regionali, hanno realizzato o hanno pianificato di realizzare nei prossimi anni, in coerenza con la strategia nazionale.

 

Conoscere il dettaglio delle infrastrutture private e pubbliche realizzate e i piani futuri permette di migliorare la pianificazione dell’intera strategia, delimitando le aree bianche, ovvero quelle a fallimento di mercato in cui è necessario l’intervento pubblico per colmare il gap. Solo in queste aree si sviluppano i Piani pubblici, per non distorcere la concorrenza, come descritto nei piani in corso, già approvati dalla Commissione Europea per gli interventi per la Banda Larga e per la Banda Ultralarga, nonché nella nuova strategia Italiana per la Banda Ultra Larga” approvata con Deliberazione dal Consiglio dei Ministri il 3 marzo 2015, ora al vaglio di Bruxelles.

 

I dati saranno esposti in formato aggregato e in modalità open, sul sito di Infratel Italia. Ogni cittadino dunque potrà conoscere il livello di copertura dei servizi a banda larga e ultralarga, visualizzando anche le aree subcomunali che rimangono scoperte. Il sito fotografa la situazione attuale ma offre un’analisi anche degli impegni presi per i prossimi tre anni.

 

La consultazione pubblica di quest’anno è decisiva, perché descriverà dei risultati che saranno fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi dell’agenda digitale europea.