Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha recentemente approvato il cosiddetto “decreto carceri”: ecco le novità.


Il testo introduce una serie di misure urgenti in ambito penitenziario, civile, penale e per il personale del Ministero della Giustizia e mira a rafforzare la sicurezza, l’operatività e l’efficienza degli istituti penitenziari, oltre a garantire un miglior funzionamento del sistema giudiziario.

Si tratta di un intervento che prova a placare le polemiche scoppiate in questi giorni, dopo l’appello dei sindacati a frenare l’allarme suicidi e sovraffollamento nel sistema carcerario italiano.

Il Consiglio dei Ministri approva il decreto carceri: ecco le novità

Il decreto prevede interventi sostanziali per migliorare la gestione degli istituti di pena e per rendere più efficace l’intero sistema giustizia.

Scopriamo dunque qui di seguito tutte le novità, punto per punto.

Potenziamento degli istituti penitenziari

Una delle misure principali previste dal decreto riguarda il rafforzamento della sicurezza e dell’operatività degli istituti penitenziari. Questo obiettivo verrà raggiunto mediante l’assunzione di mille nuovi membri del Corpo della polizia penitenziaria e lo scorrimento delle graduatorie per l’assunzione di vice-ispettori e vice-commissari. L’incremento del personale non si limiterà solo al settore penitenziario per adulti, ma comprenderà anche gli istituti minorili, al fine di migliorare le condizioni di lavoro e di detenzione in queste strutture.

Reinserimento sociale dei detenuti

Il decreto introduce anche misure volte a favorire il reinserimento sociale dei detenuti. Viene istituito un elenco di strutture residenziali idonee ad accogliere e supportare il reinserimento di chi ha i requisiti per accedere alle misure penali di comunità ma non dispone di un domicilio adeguato e vive in condizioni socio-economiche difficili. Queste strutture offriranno un sostegno essenziale per coloro che cercano di reintegrarsi nella società dopo aver scontato la pena.

Nuova fattispecie di reato per il peculato

Un altro punto saliente del decreto è l’introduzione di una nuova fattispecie di reato che chiarisce la punibilità delle condotte di peculato per distrazione del pubblico ufficiale o dell’incaricato di un pubblico servizio. Questa misura mira a eliminare qualsiasi incertezza interpretativa e a garantire che tali comportamenti siano adeguatamente sanzionati.

Razionalizzazione delle procedure esecutive

Il decreto affronta anche le incertezze interpretative relative alle procedure esecutive nei confronti degli Stati esteri, proponendo soluzioni per rendere tali processi più chiari e lineari. Inoltre, vengono razionalizzati i benefici e le regole di trattamento applicabili ai detenuti, con particolare riferimento ai colloqui telefonici e alla liberazione anticipata.

Coordinamento antimafia e antiterrorismo

Per quanto riguarda le funzioni di impulso e coordinamento del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, il decreto assicura una maggiore efficacia, anche in relazione ai poteri di avocazione del procuratore generale presso la corte d’appello. Questo rafforzamento è cruciale per migliorare la lotta contro la criminalità organizzata e il terrorismo.

Differimento del tribunale per le famiglie

Il termine per l’entrata in vigore del tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie risulta differito, consentendo così l’adozione degli interventi necessari per garantirne l’effettiva operatività. Questo rinvio permetterà di preparare al meglio le strutture e il personale coinvolto, assicurando un avvio più fluido e funzionale delle attività del tribunale.

Dettagli sull’ordine di esecuzione della pena

In particolare, per quanto riguarda il reinserimento dei detenuti, il pubblico ministero dovrà indicare espressamente nell’ordine di esecuzione della pena tutte le detrazioni previste dalle norme sulla liberazione anticipata. Questo permetterà al condannato di conoscere subito il termine finale della pena in caso di ottenimento di tutte le detrazioni, nonché la pena da scontare senza tali benefici. Inoltre, il condannato sarà informato che le detrazioni non saranno concesse in caso di mancata partecipazione all’opera di rieducazione.

Accertamento dei presupposti per i benefici

Il magistrato di sorveglianza sarà obbligato a verificare d’ufficio i presupposti per la concessione dei benefici di misure alternative alla detenzione, come la semilibertà, l’affidamento in prova e la detenzione domiciliare, nei novanta giorni precedenti il termine della pena. La presentazione di istanze di concessione della liberazione anticipata sarà ammessa solo in casi specifici, indicati chiaramente nell’istanza stessa, a pena di inammissibilità.

La conferenza stampa del Governo

Al termine della riunione del CdM, i Ministri Zangrillo e Nordio e il Viceministro Leo hanno illustrato in conferenza stampa i provvedimenti adottati.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it