congresso-famiglie-verona-2019Congresso Famiglie Verona 2019: un resoconto delle posizioni dei relatori dopo l’avvio della manifestazione. Fanno particolarmente discutere le posizioni del leader del Family Day. E la piazza risponde a tono.


Parte a Verona il discusso World Congress of families. La tre giorni dedicata alla famiglia, ai diritti delle donne e dei bambini, ha preso il via a Palazzo Gran Guardia questa mattina dove l’ingresso di ospiti e relatori si è svolto senza disagi né contestazioni. Domani è atteso il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Ci sono 1000-1100 partecipanti– ha annunciato Toni Brandi, presidente del Congresso per l’Italia- e abbiamo dovuto a malincuore rifiutare centinaia di persone. Parleremo di famiglia naturale fondata sul matrimonio, come descritta dall’articolo 29, 30, 31 e 37 della Costituzione- ha spiegato- e di tutela dei diritti delle donne, sia quelle che scelgono di fare carriera che no”.

A Verona, in questi giorni, si sono date appuntamento molte associazioni e forze politiche contrarie ai principi promossi dal Congresso. “Siamo aperti al dialogo– ha detto Brandi- in questa società si è persa l’arte del dibattito”. Poi, chiudendo, Brandi ha risposto ad un cronista che gli chiedeva se i proventi del Congresso andranno a Pro Vita: “È costato circa 500mila euro- ha dichiarato- e ce ne mancano 200mila. L’iniziativa vive di donazioni, ditelo in giro”.

GANDOLFINI: ABORTO? DIRITTO BAMBINI È PRECEDENTE

“Per quanto riguarda l’aborto, io dico che c’è un diritto precedente a quello della libera scelta ed è il diritto del bambino di vivere. Il bambino non è una cosa che uno butta via, non è un vestito che uno elimina e non è un pezzo di carta che si butta nel cestino. Quella è una vita che è in atto e dare libertà di poter uccidere un bambino è un passo morale pesante”. Così il fondatore del Family Day, Massimo Gandolfini, rispondendo a un cronista che gli chiedeva se fosse contrario alla Legge 194, oggi all’ingresso del Congresso Mondiale delle Famiglie.

Non siamo contrari alla libera scelta– ha puntualizzato Gandolfini- ma è tale se vengono applicati anche i primi 5 articoli della legge che prevedono di rimuovere le cause economiche per la quale la donna sceglie l’aborto. Questi primi 5 articoli non sono mai stati da nessuno finanziati. Noi- ha dichiarato- diciamo che la legge 194 va applicata tutta. Voglio ricordare che dagli anni ’70 a oggi sono stati salvati 200mila bambini grazie ad associazioni finanziate con la beneficenza, mentre lo Stato non ci ha messo un euro”.

“Donne e contestatori non ci hanno capito”

Le donne non hanno capito, sento dire che vogliamo chiudere la donna, incarcerarla e coartare i suoi diritti. Ma dove sta? Non c’è nella maniera più assoluta. Noi fondiamo la nostra azione sull’articolo 37 della Costituzione”, dice ancora Gandolfini.

“Una donna è veramente libera di scegliere se fare la carriera o stare a casa ed allevare i propri figli- ha aggiunto- nella misura in cui le viene garantito che tanto una strada quanto l’altra è percorribile. Nel momento in cui facciamo politiche economiche in cui bisogna pagare l’asilo, ci sono turni di lavoro che tengono la donna sempre fuori impedendole di fare la madre, togliamo la libertà di scegliere, e questo è ciò che succede nella società reale”.

“Proprio in previsione di Verona- ha raccontato infine Gandolfini- l’altro giorno ero in ospedale e ho chiesto alle tante signore che mi erano intorno (infermiere, dottoresse, ecc.): ma se voi poteste stareste a casa con i vostri bambini scegliereste qualcosa di diverso? Vi assicuro che il 90% dice: se avessi un sostegno economico adeguato, tranquillo che starei a casa con mio marito i miei figli“.

“M5s e Pd non ci rappresentano, lo faremo sapere”

“5 Stelle, Leu, Più Europa e Pd hanno fatto delle scelte diverse, assolutamente legittime. È chiaro che non ci rappresentano. Noi al nostro popolo, parliamo di milioni di voti, ovviamente lo facciamo sapere”, afferma Gandolfini, che da Verona ‘punge’ le forze politiche che non hanno dato il proprio sostegno al Congresso Mondiale della Famiglia.

Quella del Medioevo– ha continuato Gandolfini- è una battuta talmente sciocca che non vale la pena commentarla. Per quanto riguarda il presidente Conte, ha fatto la sua scelta. Da un certo punto di vista lo ringraziamo, perché avendo tolto il patrocinio del Consiglio dei Ministri possiamo mettere il logo della Presidenza della Repubblica, cioè il logo della Repubblica sopra il patrocinio del ministero della Famiglia”.

Le reazioni, giustamente, non si fanno attendere

Contro le posizioni aberranti del Congresso si preparano intanto tutte le contromanifestazioni, che da oggi a domenica boicotteranno con flash mob, convegni, letture pubbliche il summit sulla famiglia, in una città già ribattezzata “la nuova Vandea d’Italia”.

Per tre giorni la rete “Non Una di Meno” ha eletto Verona come luogo topico per ribadire i diritti delle donne.

Un programma foltissimo, il cui momento clou sarà domani pomeriggio, con il grande corteo di centinaia di associazioni che sfileranno per Verona per protestare contro “l’oscurantismo e il nuovo medioevo lanciato dal Congresso delle Famiglie”.