Diverse polemiche al concorso per forestali, dove è arrivato al primo posto nella graduatoria il figlio dell’ex comandante.
Tra il 24 e il 27 ottobre, tra Catania e Siracusa, si sono svolte le prove per il Concorso per guardie forestali siciliane, curate da Formez PA, il centro servizi della presidenza del Consiglio, che si occupa di modernizzare la pubblica amministrazione.
Il primo classificato nella prova è risultato il figlio dell’ex comandante della Guardia Forestale, che ha risposto correttamente a 60 domande su 60, ma ad una era impossibile rispondere.
Ecco cos’è successo.
Polemiche concorso forestali: un caso di raccomandazioni?
Scatta la polemica al concorso per guardie forestali in Sicilia, al quale si sono presentati circa ventimila candidati.
Ad arrivare primo è stato il candidato Alessio Maria Salerno, il quale ha è riuscito a portare a casa un punteggio perfetto, con 60 risposte giuste su 60 domande.
Il problema, però, è che una delle domande era un trabocchetto: nel quesito si chiedeva quanti fossero i deputati dell’Assemblea regionale siciliana, con tre possibile risposte: “60”, “120” o “90”. Ma i seggi, che prima erano 90, dal 2017 sono diventati 70.
Questa è stata la spia che ha fatto accendere il dubbio, poiché il candidato è figlio dell’ex dirigente generale del Corpo Forestale dello Stato della Sicilia fino a 9 mesi fa, Giovanni Salerno, il quale aveva anche scelto i membri della commissione giudicante.
I componenti, infatti, sono stati scelti il 13 luglio 2022, quando Salerno era ancora comandante, poiché è andato in pensione solo a febbraio 2023.
Polemiche concorso forestali: le verifiche da effettuare
Sulla questione è intervenuto il segretario del Partito Democratico Sicilia, Anthony Barbagallo:
“Va annullato con effetto immediato. Bisogna invalidare la prova e nominare una nuova commissione d’esame, composta stavolta da membri al di sopra anche del semplice sospetto. Non è possibile proseguire oltre”.
A chiedere un’audizione urgente all’Ars (Assemblea Regionale Siciliana) è anche il Movimento Cinque Stelle.
Antonio De Luca, capogruppo pentastellato al parlamento regionale, ha detto:
“Mi chiedo come sia possibile che i parenti di chi ha indicato i commissari possano partecipare al concorso, bisogna avviare una riflessione anche di natura normativa perché questo sia evitato”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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