concorso-asia-napoli-idonei-esclusiSta facendo molto discutere il caos sui candidati idonei al Concorso Asia al Comune di Napoli, esclusi dalle assunzioni in modo inspiegabile: ecco cosa è accaduto in dettaglio.


Tra i vari concorsi pubblici in scadenza a marzo 2023 troviamo il concorso bandito dalla società partecipata Asia del Comune di Napoli, un bando per 120 posti come autisti e operai con scadenza il 17 marzo 2023.

Un’opportunità interessante per chi vuole lavorare, ma che sta generando diversi problemi e polemiche nella sua procedura.

Scopriamone di più.

L’antefatto

Facciamo un’importante premessa: questo bando con scadenza a marzo è il secondo concorso, a distanza di pochi mesi, bandito dalla partecipata.

La scorsa estate, infatti, era stata avviata una procedura dedicata a 500 aspiranti operatori ecologici, conclusa a metà novembre.

Un concorso che aveva decisamente fatto discutere per un dettaglio da non trascurare: tra le migliaia e migliaia di candidati per il posto da netturbino, infatti, figuravano ben 1232 laureati. Un fatto che aveva acceso il dibattito sulla questione dei molti laureati che faticano a trovare un lavoro che sia direttamente collegato alle proprie competenze e ai titoli di studio ottenuti.

Nonostante questo il concorso “estivo” si era chiuso in maniera regolare, con le 500 figure che apparentemente erano state scelte.

Tuttavia, a distanza di qualche mese, la Società ha bandito un nuovo concorso per gli stessi identici profili, vista la mancanza di personale non “coperta” del tutto con il precedente bando.

Concorso Asia Napoli: la rabbia degli idonei esclusi dal nuovo test

E fin qui nulla di anomalo, anzi: in molti saranno stati contenti di poterci “riprovare”: un altro bando per altri 120 posti rappresentza senz’altro una bella opportunità.

Qui purtroppo sorgono i problemi: come riportato da il Quotidiano Il Mattino tra gli idonei del concorso 2022 – quelli che non sono riusciti a rientrare tra i neoassunti – risultano ben 25 figure in possesso dei requisiti di autisti.

Aspiranti lavoratori che, in linea teorica, potrebbero senza problemi partecipare anche alle nuove prove. E invece no. A generare confusione è stato infatti uno specifico requisito contenuto nel primo bando.

Nel vecchio bando essere in possesso della patente C o Cqc (Carta di qualificazione del conducente per trasporto merci) è risultato determinante al fine dell’ottenimento di un punteggio più alto. Nella valutazione dei titoli quelle tipologie di patenti sono valse ai candidati ben 5 punti in più.

Si tratta di un requisito che, assieme all’età minima 21 anni e la licenza media inferiore faceva già parte della precedente procedura. Grazie a questo si potrebbe benissimo riservare una quota di assunzione almeno a quelle 25 figure che adesso invece dovranno ripetere tutta la trafila.

Quindi la domanda che si pone il quotidiano di Napoli è la seguente: “perché Asia, prima di mettere a bando 100 posti per autisti, non ha dato un’occhiata tra gli idonei di un concorso concluso pochi mesi fa?

Oltre alla questione “costi” per la procedura nuova (che potevano essere in parte tagliati attingendo alla riserva esistente) adesso per la partecipata emerge il rischio ricorsi: e dunque i 25 esclusi potrebbero anche portare in tribubale questa vicenda.

Periodo un po’ nero per i Concorsi Pubblici nel nostro paese

Si tratta dunque di una nuova tegola sul versante dei Concorsi Pubblici in Italia. Negli ultimi mesi, infatti, sono diverse le questioni che hanno fatto discutere.

Un recente report di Formez ha infatti constatato un vero e proprio flop per i concorsi pubblici, col risultato di avere più posti a disposizione che candidati. Il dossier ha evidenziato un tasso del 16,5% delle posizioni rimaste scoperte, con percentuali che crescono ancora di più per altri settori. Questo anche perché solo meno della metà dei richiedenti (il 41,5%) ha presentato la propria candidatura per più di una posizione, portando ad una concorrenza interna nei settori della PA.

Ma il caos è emerso anche da altre procedure concorsuali nel particolare, come ad esempio il recente scandalo scoppiato sul Concorso alla Regione Sicilia per i Centri per l’Impiego.

Qui, probabilmente, la situazione tocca vertici parecchio grotteschi: il Dipartimento della Funzione Pubblica, a più di cento giorni dopo la pubblicazione delle graduatorie dei vincitori, ha infatti annunciato che non c’è abbastanza personale per smaltire le carte necessarie per l’immissione in servizio dei 487 concorsisti che hanno conquistato un posto di lavoro alla Regione. E non si è a conoscenza di una data entro la quale potrebbero essere assunti definitivamente.

 


Fonte: articolo di Simone Bellitto