concorsi pubblici e maternitàLe candidate donne in maternità possono partecipare ai concorsi pubblici? Ecco cosa dice la legge al riguardo.


Concorsi pubblici e maternità: i concorsi pubblici rimangono una delle maggiori opportunità per trovare lavoro e ciò avviene trasversalmente, per ogni età e tra donne e uomini.

Ma se le candidate donne si trovano in stato di gravidanza, possono comunque partecipare ad un concorso pubblico?

Nel corso degli anni, ci sono stati numerosi casi di discriminazione nei confronti delle donne in stato di gravidanza, ma sono stati ritenuti quasi sempre illegali dalla giurisprudenza.

Ecco cosa dice la legge.

Concorsi pubblici e maternità: cosa dice la legge

Per introdurre l’argomento della maternità, all’interno dei concorsi pubblici, dobbiamo fare un passo indietro e parlare del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, introdotto nel 1996. In particolare, nel primo articolo si dice che:

“la parità di trattamento e di opportunità tra donne e uomini deve essere assicurata in tutti i campi, compresi quelli dell’occupazione, del lavoro e della retribuzione”.

Ma possiamo fare riferimento anche all’art.3 D.Lgs. n°198/2006 del Codice, che fa riferimento proprio ai concorsi e alle progressioni in carriera e dice che:

“È vietata qualsiasi discriminazione per quanto riguarda l’accesso al lavoro, in forma subordinata, autonoma, o in qualsiasi altra forma, compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione, e qualunque sia il settore o il ramo di attività, a tutti i livelli della gerarchia professionale”.

La lavoratrice madre non deve subire alcuna discriminazione, per il fatto di trovarsi in stato di gravidanza e deve poter svolgere qualsiasi procedura concorsuale, per l’accesso ad un impiego pubblico. Sono vietate dalla legge, quindi, tutte le esclusioni e/o le penalizzazioni, basate sulla gravidanza e sulla maternità.

L’unica accortezza, che spesso viene richiesta direttamente nei bandi di concorso, è l’esibizione di un certificato medico per attestare che la partecipazione della candidata in maternità non comporti problemi di salute al nascituro.

concorsi pubblici e maternitàConcorsi pubblici e maternità: la sentenza

Secondo il Consiglio di Stato, la gravidanza non può costituire una causa di esclusione dal concorso.

Proprio come testimoniato dalla sentenza n°8578/2021 del 24 dicembre 2021, nella quale il Consiglio di Stato è tornato sul tema della gravidanza come elemento di esclusione da un concorso pubblico e l’illegittimità del fatto.

Il caso riguardava l’esclusione di una candidata alla procedura di reclutamento dei candidati “idonei non vincitori” in una serie di concorsi per allievi finanzieri, indetti nel 2010-2011 e 2012.

La candidata ha impugnato il provvedimento di esclusione, quando la Commissione ha determinato l’esclusione dalla procedura per le candidate risultate positive al test di gravidanza entro il limite indicato.

Il TAR ha accolto il ricorso e annullato il provvedimento di esclusione e la norma del bando che determinava una disparità di trattamento.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it