I Comuni si preparano alla stangata, per la fine dell’anno, con bollette addirittura raddoppiate. Ecco la situazione nel dettaglio.
Bollette raddoppiate Comuni: il rincaro dei prezzi, relativi ad energia e gas, rischia di mandare in tilt le casse dei Comuni.
Quello che si prospetta, per la fine dell’anno, sono bollette raddoppiate e anche di peggio, per il peso dei costi relativi a scuole, impianti sportivi e piscine.
Nonostante gli aiuti, infatti, i costi rimangono troppo altri: secondo le stime, c’è stato un aumento del 44,3% per l’energia elettrica e del 47,4% per il gas, basandoci sulle bollette da gennaio a settembre.
Ma la situazione, come detto, si annuncia in peggioramento, a causa del clima più freddo e della presenza di conguagli.
Bollette raddoppiate Comuni: la situazione di Milano
A Milano, il raddoppio dei costi è già arrivato, facendo salire le bollette a circa 30,5 milioni di euro, rispetto ai 15,2 milioni dell’anno precedente.
Proprio per questo, la città sta cercando nuovi modi per arginare il caro bollette.
La nuova proposta consiste nello smart working il venerdì per tutti i dipendenti e lo spegnimento anticipato di un’ora dell’illuminazione pubblica.
Anche altri Comuni stanno cercando modi per tagliare i costi delle bollette, ma sulla situazione degli enti locali incidono diversi fattori, come i contratti diversi, la velocità di trasmissione degli aumenti sui mercati, le condizioni metereologiche, l’impatto delle scuole e la presenza di impianti più energivori.
Bollette raddoppiate Comuni: la proposta dell’Anci
Per aiutare i Comuni in difficoltà, l’Anci ha richiesto altri 200 milioni di euro nel decreto di novembre e 800 milioni per la manovra finanziaria del 2023.
L’obiettivo è quello di evitare una chiusura dei consuntivi in disavanzo per effetto delle spese su luce e gas.
Un deficit su questo fronte potrebbe innescare una reazione a catena, che colpirebbe i conti del 2023, già segnati dai costi energetici.
I Comuni avrebbero un’alternativa: creare deficit con la chiusura dei consuntivi in disavanzo per effetto delle spese per luce e gas. L’avanzo di amministrazione può fronteggiare l’aumento delle spese energetiche (gas ed energia elettrica), ma solo in alcuni casi.
Secondo l’art. 187 comma 2 del TUEL, questo deficit può essere autorizzato solo alle seguenti condizioni:
- Copertura dei debiti fuori bilancio;
- Provvedimenti necessari per la salvaguardia degli equilibri di bilancio;
- Finanziamento di spese di investimento;
- Finanziamento delle spese correnti a carattere non permanente, vale a dire caratterizzate dall’assenza di continuità temporale; estinzione anticipata dei prestiti.
Tuttavia, il deficit potrebbe influire negativamente sui conti del 2023: in tal caso si potrebbe ricorrere anche a misure già utilizzate durante la pandemia, quando ad esempio si è svincolato il più possibile l’utilizzo degli avanzi.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it