comune-trecastagni-sciolto-infiltrazioni-mafioseIl Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Marco Minniti, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, per infiltrazioni mafiose ha sciolto il Comune di Trecastagni, in provincia di Catania.


Trecastagni: sciolto per infiltrazioni della criminalità il consiglio comunale. Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Marco Minniti, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL), ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Trecastagni (CT).

 

Con la stessa delibera sciolti anche i Consigli Comunali di Surbo (LE), San Gregorio d’Ippona (VV) e Briatico (VV), in ragione delle riscontrate ingerenze da parte della criminalità organizzata.

 

La notizia è stata pubblicata sul sito del Governo, all’interno del tradizionale comunicato che riassume le attività delle riunioni. All’ordine del giorno di quella di oggi c’era proprio la proposta del ministro dell’Interno Marco Minniti.

 

Trecastagni è stata al centro delle indagini della Direzione investigativa Antimafia guidata da Renato Panvino, che ha eseguito l’operazione Gorgoni, scoperchiando un sistema di gestione dei rifiuti che vedeva protagonisti ambienti malavitosi catanesi.  Inoltre, il Prefetto di Catania con proprio provvedimento ha sospeso gli organi elettivi del Comune di Trecastagni.

 

Il centro in provincia di Catania, a novembre, è rimasto coinvolto in un’operazione antimafia ordinata dalla procura distrettuale etnea guidata dal procuratore Carmelo Zuccaro, culminata con l’arresto di due dipendenti comunali: Domenico Sgarlato, capo settore Lavori Pubblici e Manutenzione e Gabriele Astuto, funzionario dello stesso reparto nell’ambito di un’inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti.

 

Dopo qualche ora, il sindaco Giovanni Barbagallo ha diramato una nota: “Desideriamo sottolineare che la giunta e il consiglio hanno sempre operato con rigore morale e trasparenza. Abbiamo piena fiducia nel lavoro della Magistratura, del Prefetto, del Ministro dell’Interno e di tutte le Forze dell’Ordine ma – conclude il sindaco del Comune nel Catanese – valuteremo l’opportunità di presentare ricorso per salvaguardare l’immagine e il buon nome della nostra città”.