Il Comune di Siena pubblica un bando per cercare un ingegnere “preferibilmente uomo”: si scatenano le polemiche.
L’anno è appena iniziato, ma si è già scatenata una diatriba per il bando di un comune.
Il Comune di Siena, infatti, è finito al centro del ciclone dopo la pubblicazione, sul proprio sito, di un bando per l’assunzione di un ingegnere, con preferenza per un candidato uomo.
Ecco cos’è successo.
Polemiche a Siena per colpa di un bando: la vicenda
Ieri, 2 gennaio 2024, è scaduto un bando, pubblicato dal Comune di Siena, per l’assunzione di un funzionario ad alta qualificazione.
Fino ad oggi, sono stati 121 gli assunti, di cui 81 donne e 40 uomini.
La polemica è stata scatenata da una frase presente nel bando:
“si applica il titolo di preferenza in favore dei candidati appartenenti al genere maschile”.
Sulla questione era intervenuta la consigliera d’opposizione Anna Ferretti, durante il consiglio comunale del 29 dicembre scorso. In riferimento al criterio di selezione del bando aveva detto
“Non so a chi sia venuto in mente, penso sia un caso più unico che raro”.
L’intervento della consigliera aveva suscitato diverse polemiche, placate, però, dal recente Decreto del Presidente della Repubblica del 16 giugno 2023, il n°82, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed entrato in vigore il 14 luglio.
Il nuovo decreto è andato a riformare il vecchio (il Dpr 487 del 1994), stabilendo che, nei concorsi pubblici, qualora il differenziale tra i generi fosse superiore al 30%, si applicherebbe il titolo di preferenza, a parità di titoli e meriti, in favore del genere meno rappresentato.
Attualmente, nel Comune di Siena, sono impiegati 7 ingegneri tra i funzionari di alta qualificazione: 5 di genere femminile (71.42%) e 2 di genere maschile (28,58%).
Come sottolineato da Michele Capitani, assessore all’urbanistica e vicesindaco di Siena:
“Non abbiamo fatto altro che inserire nel bando un criterio della legge, può sembrare stonato ma io invece sono contento che sia così perché significa che il nostro comune potrebbe fare scuola a tante realtà dove l’occupazione femminile è ancora al di sotto di quella maschile”.
I dubbi dell’opposizione
Ma, secondo l’opposizione, le percentuali dei due generi, per la specifica qualifica, non sono chiare. Secondo Anna Ferretti:
“A questo punto si tratta di capire se il Comune, nell’applicare la norma, ha considerato tutto il personale dell’amministrazione comunale oppure solo le persone che sono inquadrate con quel ruolo che si sta cercando. Perché, se davvero ci fosse oltre il 66% di donne ingegnere sarebbe proprio una bella cosa, ma se invece non fosse così bisognerebbe rivedere qualcosa. Le norme parlano di qualifica, quindi andrebbe considerata questa voce e non la totalità dei dipendenti”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it