Dallo scorso 29 aprile è possibile compilare i modelli di comunicazione per compensare i crediti d’imposta per gli investimenti del piano Transizione 4.0.
Disponibile adesso la procedura completa, come indicato nel decreto direttoriale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 24 aprile scorso.
Si ricorda che questa iniziativa, introdotta con le disposizioni inserite nella Legge di bilancio 2020, ha modificato i meccanismi incentivanti per le aziende, abrogando i vecchi iperammortamento e superammortamento.
Il Piano Transizione 4.0 sostituisce pertanto i precedenti Impresa 4.0 e Industry 4.0 e rappresenta l’indirizzo di politica industriale dell’Italia. Consiste in un’unica misura, con aliquote differenti per diverse categorie di beni.
Gli obiettivi delle nuove misure incentivante, in estrema sintesi sono:
- lo stimolo degli investimenti privati
- e dare stabilità alle diverse categorie con misure pluriennali e ampie.
Queste invece sono le principali azioni:
- Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali – Supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
- Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design – Stimolare la spesa privata in Ricerca, Sviluppo e Innovazione tecnologica per sostenere la competitività delle imprese e favorire i processi di transizione digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.
- Credito d’imposta formazione 4.0 – Stimolare gli investimenti delle imprese nella formazione del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.
Come compensare i crediti d’imposta del piano Transizione 4.0
Nello specifico, il MIMIT ha approvato due diversi modelli di comunicazione dei dati e altre informazioni da fornire.
I crediti di imposta a cui questi si applicano sono:
- Gli investimenti in beni strumentali nuovi, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese (Modulo 1, pdf);
- Gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica (Modulo 2, pdf).
Una volta scaricato il file pdf, sarà necessario aprirlo con Acrobat Reader autorizzando, se richiesta, l’esecuzione del Javascript. Tramite questa applicazione, il file pdf può essere compilato in tutte le sue parti. Ciascun file pdf deve essere firmato digitalmente con un certificato di firma elettronica qualificata in corso di validità rilasciato da una Certification Authority (vedi sito AGID).
Ogni comunicazione deve essere trasmessa singolarmente tramite pec all’’indirizzo di posta transizione4@pec.gse.it .
Il file pdf non deve in nessun caso essere stampato e firmato con firma olografa: i pdf da allegare alla PEC non devono quindi essere salvati come immagini o originati dalla scansione di pagine ma solo dal salvataggio del file pdf debitamente compilato.
Il testo del decreto
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it