Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf) ha presentato una bozza del nuovo Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura (PGRA): ecco le possibili novità sulle polizze per i rischi degli agricoltori nel 2025.


Il documento punta a rendere più accessibili e flessibili le coperture assicurative per il settore agricolo, introducendo polizze semplificate capaci di risarcire i danni provocati da eventi climatici estremi, come alluvioni, siccità, gelo e grandine. Tra le novità principali spiccano le polizze semplificate, che coprono danni derivanti sia da avversità catastrofiche sia da eventi climatici meno frequenti ma comunque dannosi. Il piano di gestione individuale del rischio diventa un elemento chiave per accedere a queste coperture assicurative e per aderire ai sistemi mutualistici previsti dal piano.

Che cos’è il Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura?

Il Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura (PGR) è uno strumento che mira a prevenire, gestire e mitigare i rischi legati all’attività agricola, che possono essere di natura ambientale, economica o sanitaria. Il piano è un approccio integrato e strategico che consente agli agricoltori di affrontare imprevisti come eventi climatici estremi, malattie delle colture, fluttuazioni dei prezzi di mercato e altri fattori che possono compromettere la produzione agricola e la stabilità economica delle aziende agricole.

Gli obiettivi principali del PGR

  1. Gestione del rischio climatico: includendo eventi come siccità, grandine, gelate o alluvioni, che possono danneggiare gravemente le coltivazioni.
  2. Sostenibilità economica: riducendo l’esposizione agli shock economici derivanti da cambiamenti nei prezzi di mercato, costi di produzione e fluttuazioni della domanda.
  3. Prevenzione e gestione di malattie e parassiti: adottando misure di controllo per evitare danni alle colture causati da patogeni o infestazioni.
  4. Protezione della biodiversità e degli ecosistemi: mantenendo pratiche agricole che favoriscano la sostenibilità ambientale e la conservazione della natura.

Strumenti principali inclusi nel PGR

  • Assicurazioni agricole: polizze che proteggono gli agricoltori da perdite causate da eventi catastrofici come tempeste o siccità.
  • Fondi di mutualizzazione: strumenti collettivi che permettono la condivisione dei rischi tra agricoltori, per esempio attraverso fondi di solidarietà.
  • Sistemi di allerta precoce e monitoraggio: che permettono di prevedere e prevenire situazioni di rischio come malattie delle piante o eventi climatici estremi.
  • Sostegni finanziari pubblici: incentivi o sovvenzioni governative per promuovere la partecipazione alle polizze assicurative e ad altri strumenti di gestione del rischio.

Le novità sulle polizze per i rischi degli agricoltori nel 2025

Le coperture per le colture vegetali includeranno polizze che proteggono dalla perdita di resa sia quantitativa sia qualitativa, con combinazioni di rischi flessibili. Queste comprendono:

  • Polizze che abbinano avversità catastrofiche e frequenti.
  • Soluzioni monorischio, come quelle contro la grandine, pensate per nuovi assicurati.
  • Polizze index-based, basate su specifici parametri stabiliti a livello tecnico.

Anche i danni causati da fitopatie e infestazioni parassitarie potranno essere coperti, purché vengano rispettate le norme di gestione fitosanitaria riconosciute dalle autorità competenti. Le nuove polizze stabiliscono che i risarcimenti saranno concessi solo in caso di perdite superiori al 20% della produzione media annuale, con la valutazione del danno affidata a periti esperti. Inoltre, ogni polizza dovrà coprire l’intera superficie produttiva del comune di riferimento per ciascuna coltura.

La nuova assicurazione agevolata per il 2025

La nuova forma di assicurazione agevolata introduce tre caratteristiche principali. In primo luogo, il valore assicurato non è più calcolato sulla produzione media annua, bensì su una frazione di tale importo, corrispondente indicativamente ai costi variabili di produzione. Questa metodologia di calcolo, analoga a quella adottata per il fondo Agricat, punta a semplificare e rendere più efficiente la copertura assicurativa.

In secondo luogo, la polizza semplificata opera in sinergia e complementarietà con il fondo mutualistico catastrofale. La copertura del rischio viene suddivisa: una parte è gestita tramite la polizza agevolata smart, mentre la parte residua è affidata al fondo mutualistico obbligatorio, garantendo una protezione integrata e più completa per gli agricoltori.

Infine, la terza peculiarità delle polizze semplificate riguarda la verifica del nesso di causalità tra l’evento avverso e il danno subito. Questo accertamento avviene al momento della raccolta, con rilevazioni effettuate su base territoriale che includono tutte le aziende agricole ricadenti nell’area interessata.

L’introduzione delle polizze semplificate, per le quali è prevista una contribuzione pubblica fino al 70% della spesa ammessa, ha comportato una revisione dei termini di sottoscrizione dei contratti assicurativi per il 2025. Per le colture a ciclo autunno-primaverile, la scadenza è stata anticipata al 31 marzo, rispetto al termine del 31 maggio applicato fino al 2024. Per quanto riguarda le colture permanenti, il nuovo termine è fissato al 30 aprile 2025, con un anticipo di un mese rispetto agli anni precedenti.

Come reagiranno gli agricoltori? Quali sono le possibili criticità?

La reazione degli agricoltori al Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura (PGR) sarà influenzata da vari fattori, e le criticità potrebbero sorgere sia nella fase di implementazione che nell’adozione di nuove politiche. Ecco un’analisi delle possibili reazioni degli agricoltori e delle criticità legate al piano:

Accettazione delle assicurazioni agricole

Molti agricoltori potrebbero essere favorevoli alla possibilità di proteggere le proprie colture da rischi legati al clima e ad altri eventi imprevisti. Tuttavia, l’adozione delle assicurazioni agricole potrebbe essere ostacolata da alcune difficoltà:

  • Costi elevati delle polizze: nonostante gli incentivi pubblici, alcune polizze potrebbero risultare ancora troppo costose per le piccole e medie aziende agricole, che hanno margini di profitto limitati.
  • Complessità delle condizioni contrattuali: le polizze assicurative potrebbero essere difficili da comprendere per gli agricoltori meno esperti in materia giuridica ed economica, creando diffidenza verso l’instrumento.
  • Disomogeneità della copertura: in alcune zone, in particolare quelle più remote o vulnerabili, potrebbe esserci una minore offerta di polizze adatte alle esigenze locali, rendendo difficile l’accesso alla protezione.

Efficacia dei fondi di mutualizzazione

I fondi di mutualizzazione sono uno strumento utile per la condivisione dei rischi, ma potrebbero incontrare alcune difficoltà:

  • Difficoltà nella gestione collettiva: gli agricoltori potrebbero non essere disposti a partecipare attivamente a questi fondi, temendo che non siano sufficientemente trasparenti o che non garantiscano una protezione adeguata.
  • Ritardi nei rimborsi: il rischio che i fondi non siano prontamente disponibili in caso di danni potrebbe ridurre la fiducia degli agricoltori. La gestione dei fondi richiede una buona organizzazione, che potrebbe essere difficile da implementare in alcune realtà agricole.

Adattamento ai sistemi di allerta precoce e monitoraggio

I sistemi di allerta precoce e monitoraggio possono essere strumenti utili per prevenire danni alle coltivazioni, ma ci potrebbero essere delle resistenze:

  • Tecnologia e digitalizzazione: alcuni agricoltori, soprattutto quelli di piccole dimensioni o nelle aree rurali, potrebbero trovarsi in difficoltà nell’adottare tecnologie avanzate per il monitoraggio dei rischi, a causa di una scarsa infrastruttura digitale.
  • Accettazione della tecnologia: non tutti gli agricoltori potrebbero essere disposti a utilizzare strumenti tecnologici complessi, ritenendo che non siano utili o temendo difficoltà operative nell’uso.

Sostenibilità economica e finanziaria

Le misure proposte potrebbero non essere sempre sufficienti a garantire la sostenibilità economica a lungo termine delle aziende agricole:

  • Contributi pubblici limitati: sebbene la contribuzione pubblica possa coprire fino al 70% delle spese, la restante parte di spesa (30%) potrebbe comunque rappresentare un onere significativo per gli agricoltori, soprattutto quelli con redditi più bassi.
  • Rischio di insostenibilità: se i danni sono troppo gravi o se le fluttuazioni dei mercati agricoli continuano a essere elevate, le polizze o i fondi di mutualizzazione potrebbero non essere sufficienti a coprire i costi, mettendo a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole.

Preoccupazioni per la normativa e la burocrazia

L’introduzione di nuove politiche e regolamenti potrebbe comportare delle criticità burocratiche:

  • Incertezze normative: l’implementazione del PGR potrebbe subire ritardi o modifiche, creando incertezze e confusione tra gli agricoltori. La necessità di rispettare scadenze specifiche, come quelle per la sottoscrizione delle polizze, potrebbe generare difficoltà se la comunicazione non è adeguata.
  • Burocrazia complessa: il processo di richiesta di indennizzi, la gestione delle pratiche assicurative e l’accesso ai fondi pubblici potrebbero richiedere una burocrazia complicata e dispendiosa, scoraggiando gli agricoltori dalla partecipazione.

Sostenibilità ambientale

Se non gestito correttamente, il PGR potrebbe avere effetti negativi sull’ambiente:

  • Rischio di incentivare pratiche agricole poco sostenibili: gli agricoltori potrebbero essere incentivati a concentrarsi su coltivazioni più vulnerabili e ad alto rischio, cercando di massimizzare i risarcimenti assicurativi, piuttosto che adottare pratiche agricole sostenibili.
  • Eccessiva protezione: la disponibilità di misure di protezione economica potrebbe ridurre la spinta per l’adozione di pratiche agronomiche preventive o resilienti.

Scenari futuri

In sintesi, la reazione degli agricoltori al Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura dipenderà dalla facilità di accesso agli strumenti previsti, dal supporto pubblico e dalla comunicazione efficace delle nuove politiche. Le criticità principali potrebbero riguardare costi, complessità burocratica, adattamento tecnologico e sostenibilità economica, con il rischio che alcune categorie di agricoltori, in particolare quelli più piccoli o meno digitalizzati, non riescano a trarre pieno beneficio dalle misure.