parlamento-ridottoCon le elezioni in arrivo il prossimo autunno si andrà a riempire il nuovo “Parlamento ridotto”: scopriamo numeri e ripartizione dei seggi alla Camera e al Senato, su base nazionale e regionale.


A predisporre la nuova assegnazione dei seggi è stata la legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 261 del 21 ottobre 2020.

A ottobre, dopo le elezioni politiche, quelle che si riuniranno saranno due Camere inedite decisamente snellite.

Come funzionerà il nuovo Parlamento “ridotto”?

La legge costituzionale prevede dunque la riduzione del numero dei parlamentari, da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi.

L’obiettivo è duplice:

  • da un lato favorire un miglioramento del processo decisionale delle Camere per renderle più capaci di rispondere alle esigenze dei cittadini
  • e dall’altro ridurre il costo della politica (con un risparmio stimato di circa 500 milioni di euro in una Legislatura).

Italia si adegua al resto dell’Europa

La riforma consentirà all’Italia di allinearsi al resto d’Europa: l’Italia, infatti, è il paese con il numero più alto di parlamentari direttamente eletti dal popolo (945); seguono la Germania (circa 700), la Gran Bretagna (650) e la Francia (poco meno di 600).

La riduzione del numero dei parlamentari entrerà in vigore dall’inizio della prossima Legislatura e richiederà un modestissimo adeguamento della legislazione elettorale senza alcuna alterazione del sistema elettorale vigente.

Commissioni permanenti

Tra le altre cose, l’Aula di Palazzo Madama ridurrà il numero delle Commissioni permanenti da 14 a 10 accorpandone alcune: Esteri e Difesa, Ambiente e Lavori Pubblici, Industria e Agricoltura, Lavoro e Sanità.

Collegi elettorali

Inoltre è stato necessario ridisegnare i collegi elettorali in cui è divisa l’Italia e che daranno forma al nuovo parlamento.

Con la nuova norma i collegi uninominali, quelli che vengono assegnati con il sistema maggioritario, sono 221 (147 alla Camera e 74 al Senato) mentre quelli plurinominali sono complessivamente 367 (di cui 245 alla Camera e 122 al Senato). A questi si aggiungono i 12 collegi riservati ai deputati e ai senatori eletti all’estero (8 alla camera e 4 al senato).

Questa la ripartizione:

  • Lombardia, regione con il maggior numero di circoscrizioni, quattro. In particolare, alla Lombardia 1 spettano 25 seggi, di cui nove uninominali e 16 proporzionali. Lombardia 2 ha 14 seggi, di cui 5 uninominali e nove proporzionali. Stessa composizione per la circoscrizione Lombardia 3, mentre a Lombardia 4 spettano 11 seggi, suddivisi in quattro uninominali e sette proporzionali.
  • Piemonte conta due circoscrizioni: entrambe hanno cinque seggi uninominali, ma il Piemonte 1 ha un seggio proporzionale in piu’ (dieci contro nove).
  • Anche al Lazio spettano due circoscrizioni: la prima con 24 seggi, di cui nove uninominali e 15 proporzionali, e la seconda con 12 seggi, ripartiti in cinque uninominali e sette proporzionali.
  • Stessa suddivisione di circoscrizioni per il Veneto, la Campania e la Sicilia. Veneto 1 conta 13 seggi, suddivisi in cinque uninominali e otto proporzionali, mentre Veneto 2 ha 19 seggi, di cui sette uninominali e 12 proporzionali.
  • Campania 1 arriva a 20 seggi, ripartiti in sette uninominali e 13 proporzionali; Campania 2 ha solo due seggi proporzionali in meno.
  • Le due circoscrizioni della Sicilia contano sei seggi uninominali, ma la prima ha nove seggi proporzionali mentre la seconda ne ha 11.
  • All’Emilia-Romagna spettano 29 seggi, di cui 11 uninominali e 18 proporzionali.
  • Segue la Puglia con 27, suddivisi in 10 uninominali e 17 proporzionali.
  • La Toscana invece conta 24 seggi, di cui nove uninominali e 15 proporzionali.
  • La Calabria ha 13 seggi, di cui cinque uninominali e otto proporzionali, mentre la Sardegna ha un seggio in meno per tipologia.
  • Dieci seggi per Liguria e Marche, suddivisi in quattro uninominali e sei proporzionali.
  • Solo un seggio uninominale in meno per l’Abruzzo, che ne conta tre.
  • Al Trentino-Alto Adige quattro seggi uninominali e tre proporzionali, mentre il Friuli Venezia Giulia ha un seggio in piu’, ripartiti in tre uninominali e cinque proporzionali.
  • Sei seggi per l’Umbria, con due uninominali e quattro proporzionali.
  • La Valle d’Aosta possiede solo un seggio uninominale. Stesso numero anche Molise e Basilicata, a cui inoltre spettano rispettivamente uno e tre seggi proporzionali.
  • Alla circoscrizione estera spettano infine otto seggi proporzionali.

Numero medio di abitanti per ciascun parlamentare eletto

A seguito dell’entrata in vigore della riforma costituzionale muterebbe, quindi, il numero medio di abitanti per ciascun parlamentare eletto.

Per la Camera dei deputati tale rapporto aumenterebbe, con le modifiche approvate dal Senato nel corso dell’iter parlamentare, da 96.006 a 151.210 abitanti per ciascun deputato.

A sua volta, per il Senato tale rapporto crescerebbe da 188.424 a 302.420 abitanti per ciascun senatore, assumendo il dato della popolazione quale reso da Eurostat.

La scheda sulla riduzione del numero dei parlamentari

Potete consultare qui il testo completo della scheda di approfondimento sulla riduzione dei parlamentari.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it