coltivazione-domestica-cannabis-non-e-reatoLe Sezioni Unite si sono pronunciate su chi produce cannabis per uso domestico. E la Sentenza è sorprendente.


Coltivazione domestica di cannabis: non è reato? Ecco il parere della Cassazione.

La Corte costituzionale in passato è intervenuta più volte sul tema, sposando una linea rigorosa, e così la giurisprudenza ha assunto – dopo alcune isolate sentenze controverse sul tema – una posizione netta.

In pratica le Sezioni Unite hanno deliberato che chi produce per uso domestico non commette un atto illegale. Concetto che va oltre quello di uso terapeutico.

Coltivazione domestica di cannabis: non è reato

Questa attività di coltivazione, secondo la Cassazione

“per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante ed il modesto quantitativo di prodotto ricavabile appaiono destinate in via esclusiva all’uso personale del coltivatore”. 

Viene propugnata così la tesi per cui il bene giuridico della salute pubblica non viene in alcun modo pregiudicato o messo in pericolo dal singolo assuntore di marijuana che decide di coltivarsi qualche piantina.

Le reazioni

Arriva in particolare il commento del senatore M5S Matteo Mantero su Facebook sulla sentenza della Cassazione secondo cui coltivare cannabis in casa, in minime quantità, non è reato.

“Ancora una volta la giurisprudenza fa le veci di un legislatore vigliacco. La Cassazione ha aperto la strada, ora tocca a noi. Fino a questa storica sentenza comprare Cannabis dallo spacciatore, alimentando la criminalità e mettendo a rischio la propria salute con prodotti dubbi, non costituiva reato penale. Mentre coltivare alcune piante sul proprio balcone per uso personale poteva costare il carcere”.