codice-appalti-affidamenti-plurimi-soglia-contrattiCon la delibera n. 578, l’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) evidenzia l’illegittimità degli affidamenti diretti plurimi che hanno l’obiettivo di aggirare la soglia dei contratti prevista dal Codice Appalti.


Nel caso in esame l’Autorità evidenzia le irregolarità di un Comune che, secondo quanto emerso, segmentava le procedure di appalto per aggirare le soglie previste dalla normativa.

Scopriamo nello specifico il caso e qual è stato il parere dettagliato espresso dall’Anac.

Codice Appalti: affidamenti plurimi e violazione della soglia dei contratti

Con la delibera 578 Anac interviene sulla violazione ripetuta e sistematica del Codice degli Appalti da parte di un Comune negli anni che vanno dal 2019 al 2021.

L’Autorità, tramite la delibera, intima al Comune in questione di prendere atto dei rilievi sollevati a fronte di un’approfondita istruttoria, e di mettersi in regola al più presto, fornendo trenta giorni di tempo per la risposta. Il ricorrere di possibili irregolarità da parte del Comune, con il continuo spezzettamento degli appalti e il pressoché costante utilizzo degli affidamenti diretti, era stato segnalato anche alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti.

In conclusione l’Autorità ha enunciato il seguente principio:

Parcellizzare lavori di appalti di manutenzione al fine di aggirare la soglia prevista dalla norma, e quindi procedere con affidamenti periodici plurimi, viola la legge e i principi di libera concorrenza, di non discriminazione, di parità di trattamento e di rotazione degli affidamenti. Inoltre, denota da parte delle amministrazioni pubbliche che procedono in tale direzione una incapacità o non volontà di programmazione pubblica corretta dei lavori.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it