CIG - Codice Identificativo di GaraIl codice identificativo di gara (CIG) è un codice alfanumerico che classifica e identifica, in modo univoco, le gare d’appalto o di concessione pubbliche, i singoli lotti e tutti i contratti sottoscritti dalla Pubblica amministrazione.


L’acquisizione del CIG è oggi obbligatoria per tutti i contratti pubblici: per quelli sottoposti alla disciplina del Codice, per i diversi tipi di contratti esclusi dal Codice e per tutte quelle fattispecie sottoposte agli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari, individuate dall’art.3. legge n.136/2010.

In questo articolo sono riportate tutte le informazioni utili per capire che cos’è il CIG, quali tipologie e differenti funzioni svolge, come richiederlo e gestirlo tramite le Piattaforme certificate di e-procurement.

Codice CIG: che cos’è e a cosa serve

Il CIG è un codice composto da una sequenza di dieci caratteri alfanumerici che svolge contemporaneamente tre distinte funzioni:

  • identifica e classifica in modo univoco i singoli lotti delle gare d’appalto o di concessione pubbliche e tutti contratti stipulati dalla Pubblica Amministrazione. Classifica ogni singola procedura d’appalto o di concessione ai fini dell’assolvimento degli obblighi di comunicazione nei confronti dell’Anac.
  • effettua il tracciamento dei flussi finanziari dei contratti di appalto e concessioni pubbliche per l’affidamento di lavori, forniture e servizi.
  • garantisce il rispetto degli adempimenti contributivi da parte degli enti privati e pubblici sottoposti alla vigilanza dell’Autorità sanciti dalla legge n.266/2005 e richiamati dall’art. 213 del nuovo Codice degli Appalti.

L’identificazione delle singole procedure di appalto e di concessione, il tracciamento e il relativo monitoraggio di tutti gli scambi finanziari collegati a queste procedure rende il codice CIG un importante strumento di verifica utilizzato dall’ANAC per accertare il corretto svolgimento delle procedure di affidamento, gestione ed esecuzione dei contratti pubblici e la concreta attuazione delle direttive in materia di trasparenza, lotta e prevenzione della corruzione introdotte dal nuovo Codice degli appalti e dal Piano Nazionale Anticorruzione recentemente ratificato dall’Autorità, con la delibera n. 605/2023.

Tipologie e impieghi

Esistono quattro diverse tipologie di CIG che vengono utilizzate in diversi tipi di gara, previsti dalla normativa. La funzione primaria dei diversi Codici resta quella di individuare i contratti pubblici, le procedure di gara ed effettuare il tracciamento dei flussi finanziari. Nello specifico si distinguono in:

  • CIG “Padre”: si utilizza quando la procedura di scelta del contraente avviene mediante adesione ad un Accordo Quadro o a una Convenzione. Viene rilasciato al momento della sottoscrizione e identifica l’accordo stesso.
  • CIG Derivato, anche definito “Figlio”: è legato al CIG padre ed ha lo scopo di identificare i singoli contratti legati ad un Accordo quadro o ad una Convenzione
  • CIG “Master”: viene utilizzato nel caso in cui un singolo operatore economico si aggiudica più lotti della stessa gara. Ad ogni lotto viene attribuito un CIG specifico. La stazione appaltante stipulerà con questo operatore un unico contratto che verrà individuato in modo univoco attraverso il CIG Master, scelto tra uno dei CIG assegnati a ciascun lotto.
    Nel contratto siglato è però obbligatorio riportare l’elenco completo di tutti i codici CIG dei singoli lotti affidati a quell’operatore. Il CIG Master sarà utilizzato come riferimento unico per i pagamenti relativi a tutti i lotti citati nel contratto.
  • CIG semplificato: è un tipo particolare di CIG creato per registrare quei contratti che sarebbero rimasti privi di identificazione specifica ai fini della tracciabilità dei flussi finanziari ovvero:
    • nei contratti di importo inferiore a 40.000 euro
    • in tutti i contratti esclusi dagli obblighi informativi e contributivi nei confronti dell’ANAC definiti dai
      vari Comunicati dell’Autorità e consultabili al seguente link.

CIG - Codice Identificativo di GaraNuove modalità di richiesta e gestione del CIG

A partire dal 1° gennaio 2024 la richiesta e la gestione del CIG deve essere effettuata direttamente sulle Piattaforme di e-procurement certificate che gestiscono il ciclo di vita dei contratti pubblici, attraverso lo scambio di dati e informazioni con la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici. L’elenco delle Piattaforme Certificate è consultabile sul sito dell’ANAC, nella sezione Registro Piattaforme Certificate.

Come anticipato, l’acquisizione del CIG è obbligatoria non solo per tutti i contratti pubblici che sono sottoposti alla disciplina del Codice, ma anche per diversi tipi di contratti esclusi dal Codice e per tutte quelle fattispecie sottoposte agli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari.

Con l’inizio del nuovo Acquisti in Rete PA, la piattaforma online dedicata al mercato elettronico della Pubblica Amministrazione, è integrata e interoperabile con il portale Contratti Pubblici (PCP) di ANAC. Dal 1° gennaio la richiesta e la gestione del CIG tramite integrazione con la Piattaforma ANAC avviene per:

  • Ordini, RdO e Appalti specifici inviati dopo il 1° gennaio sui Mercati telematici (MePA e SDAPA)
  • Ordini o Appalti specifici inviati su Convenzioni e Accordi quadro attivati sul nuovo Sistema di e-Procurement dopo il 1° gennaio 2024
  • Gare in ASP e Gare su delega pubblicate dopo il 1° gennaio 2024. Le gare risultanti in bozza al 31/12/2023 sono state automaticamente eliminate dal sistema.

I CIG acquisiti entro il 31 dicembre 2023 tramite SIMOG ma non riferiti a procedure pubblicate entro la stessa data sono stati definitivamente eliminati dal sistema. (Delibera n. 582 del 13 dicembre 2023)

La richiesta e la gestione del CIG per gli Ordini o Appalti su Convenzioni e Accordi quadro attivati sul precedente Sistema di e-Procurement dovrà invece essere effettuata tramite il Sistema Informativo Monitoraggio Gare SIMOG (o relativa interfaccia web).

Ulteriori indicazioni sulle modalità di acquisizione dei CIG per le varie casistiche indicate nell’articolo e per altri casi particolari sono contenute nel Comunicato adottato d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con delibera n. 582 del 13 dicembre 2023. Il Comunicato può essere consultato e scaricato cliccando su questo link.


Fonte: articolo di Martina Pietrograzia