“Il piano di ristrutturazione e riorganizzazione 2017 di Poste Italiane, che sarà presentato entro il 30 settembre, terrà conto del confronto che fino ad ora c’è stato con Anci, un piano che, ci è stato assicurato, cercherà di attenuare l’impatto nei piccoli Comuni”. Così il vicepresidente Anci Roberto Pella, a margine del Tavolo di confronto sui problemi relativi alle modalità di consegna da parte di Poste italiane della corrispondenza nei piccoli Comuni italiani, svoltosi questo pomeriggio al ministero per gli Affari regionali.
“Da parte nostra – ha detto Pella – abbiamo ribadito come non sarà abbassata l’attenzione su questa problematica che ha ripercussioni sul servizio di corrispondenza nelle piccole realtà e un conseguente effetto sociale negativo qualora il servizio postale venisse meno”. “Il passaggio alla gestione a giorni alterni della corrispondenza – ha continuato Pella – ha avuto un impatto contenuto, ora bisogna vedere di contenere l’impatto anche per quanto riguarda la riorganizzazione delle strutture e relativa riduzione sportelli che è la cosa che ci preoccupa di più”. E a tal proposito, il vicepresidente Anci ha presentato al Tavolo una proposta suggerita dal presidente Anci Fassino ovvero quella di “riutilizzare gli spazi e gli immobili inutilizzati di proprietà dei Comuni per metterli a disposizione di Poste, magari al fine di convertirli come uffici postali; una proposta che ricalca quanto già accade in Francia”. Infine Pella ha voluto rimarcare una preoccupazione riguardo il futuro societario di Poste. “Ad oggi – ha detto – il 60% di Poste Italiane è del ministero dell’Economia, auspichiamo che gli impegni presi e il dialogo di questi anni non sia vanificato dall’ingresso di privati che potrebbero non mantenere fede agli impegni o stravolgere gli accordi. Su questo chiederemo precise garanzie”, ha concluso.