chiudere partita ivaPer chiudere una partita IVA, società e lavoratori autonomi devono seguire un iter ben preciso. Vediamo quale.


Chiudere partita IVA: la partita IVA è uno strumento indispensabile per le società e i lavoratori autonomi e serve a registrare un’attività all’Agenzia delle Entrate, così da essere sempre identificabile.

L’identificazione avviene mediante un codice di 11 cifre, col quale la società o il lavoratore autonomo è identificato.

Come sappiamo, la partita IVA è indispensabile per lo svolgimento, in forma organizzata, del lavoro autonomo che rispecchia le seguenti caratteristiche:

  • Abitualità;
  • Continuità;
  • Professionalità.

È indispensabile, infatti, per le attività professionali e gli e-commerce.

Ma se terminiamo la nostra attività, come possiamo chiudere la partita IVA? Vediamolo insieme.

Chiudere partita IVA: ecco l’iter da seguire

Per poter chiudere una partita IVA, occorre compilare il modello AA9/12 o AA7/10 e inviarlo all’Agenzia delle Entrate.

Il modello AA9/12 deve essere utilizzato dalle persone fisiche che vogliono chiudere la propria partita IVA, quindi imprese individuali e lavoratori autonomi (sia professionisti che artisti).
Il modello AA7/10, invece, deve essere compilato dai soggetti diversi dalle persone fisiche, quindi società, enti e associazioni.

È importante che il modulo venga compilato e inviato entro 30 giorni dalla data di cessazione della propria attività.
Chiudere la partita IVA non ha alcun costo per il contribuente.

Chiudere partita IVA: come compilare il modulo per l’Agenzia delle Entrate

chiudere partita ivaPer dichiarare la cessazione dell’attività, bisognerà barrare la casella 3 del quadro A, inserendo il codice della propria partita IVA e la data di conclusione dell’attività.

Poi, il documento andrà inviato, con le seguenti modalità:

  • I contribuenti obbligati all’iscrizione al Registro delle Imprese dovranno inviare una Comunicazione Unica per via telematica o su supporto informatico. Procedendo con questo metodo, sono assolti tutti gli adempimenti amministrativi previsti per l’iscrizione al registro, ai fini previdenziali, assistenziali, fiscali;
  • I contribuenti non obbligati all’iscrizione al Registro delle Imprese dovranno presentare il documento, in doppia copia, ad un ufficio dell’Agenzia delle Entrate; in unica copia, mediante raccomandata, ad un ufficio dell’Agenzia delle Entrate, con allegata la fotocopia del documento d’identità; in via telematica, direttamente dal contribuente o dai soggetti incaricati, sempre all’Agenzia delle Entrate.

Modalità nel caso di partita IVA inattiva

Col Decreto legge 193/2016, si prevede la chiusura d’ufficio di tutte le partite IVA considerate inattive.

Una partita IVA diventa inattiva se, negli ultimi tre anni, non è stata operativa. La verifica viene fatta dall’Anagrafe Tributaria e la comunicazione viene inviata ai contribuenti che hanno omesso la presentazione della dichiarazione dei redditi o della dichiarazione IVA.

Il contribuente avrà 60 giorni di tempo per comunicare i dati non noti all’Agenzia delle Entrate, dall’invio della comunicazione.
Come previsto dal decreto, non sono previste sanzioni in caso di mancata comunicazione della chiusura della partita IVA inattiva.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it