In questo breve approfondimento scopriamo che cos’è e cosa prevede nello specifico il Family Act, approvato definitivamente qualche mese fa.
L’intento del Governo è di sostenere la madre lavoratrice con politiche che armonizzino i tempi della vita familiare e di quella lavorativa, che vadano dai servizi di sostegno all’assistenza all’infanzia e alla cura delle persone malate o disabili ai congedi e alle misure di organizzazione flessibile del lavoro, affinché sia incentivato il rientro al lavoro delle donne dopo la maternità.
Scopriamone di più in questo breve approfondimento.
Che cos’è il Family Act?
Il Family Act (disegno di legge recante «Deleghe al governo per l’adozione dell’assegno universale e l’introduzione di misure a sostegno della famiglia»), è un disegno organico di costruzione di misure pensate per le famiglie con figli.
La riforma si basa su 5 pilastri: l’Assegno Unico Universale; il sostegno per le spese educative e scolastiche; la riforma dei congedi parentali; gli incentivi al lavoro femminile; il sostegno per i giovani per le spese universitarie e per l’affitto della prima casa.
Inoltre la riforma si basa su 4 criteri: l’universalità; la parità di genere; l’educazione e la formazione; la semplificazione.
Infine la riforma ha 4 obiettivi: promuovere la funzione sociale ed educativa delle famiglie; contrastare la denatalità; promuovere la crescita dei giovani; favorire la parità di genere.
Punti articolati più in dettaglio nei prossimi paragrafi.
Cosa preve il nuovo Family Act?
In breve la nuova legge impegna il Governo a:
- istituire un assegno universale mensile per ogni figlio a carico fino all’età adulta, senza limiti di età per i figli con disabilità;
- rafforzare le politiche di sostegno alle famiglie per le spese educative e scolastiche, e per le attività sportive e culturali;
- riformare i congedi parentali, con l’estensione a tutte le categorie professionali e congedi di paternità obbligatori e strutturali;
- introdurre incentivi al lavoro femminile, dalle detrazioni per i servizi di cura alla promozione del lavoro flessibile;
- assicurare il protagonismo dei giovani under 35, promuovendo la loro autonomia finanziaria con un sostegno per le spese universitarie e per l’affitto della prima casa.
Il Governo dovrà attenersi ai seguenti principi e criteri direttivi:
- assicurare l’applicazione universale di benefici economici ai nuclei familiari con figli, secondo
- criteri di progressività basati sull’applicazione di indicatori della situazione economica equivalente (Isee)
- e tenendo anche conto del numero dei figli a carico;
- promuovere la parità di genere all’interno dei nuclei familiari
- favorendo l’occupazione femminile, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno, anche attraverso la predisposizione di modelli di lavoro volti ad armonizzare i tempi familiari di lavoro
- e incentivare il lavoro del secondo percettore di reddito;
- affermare il valore sociale di attività educative e di apprendimento, anche non formale, dei figli, attraverso
- riconoscimento di agevolazioni fiscali, esenzioni, deduzioni dall’imponibile o detrazioni dall’imposta sul reddito delle spese sostenute dalle famiglie
- messa a disposizione di un credito o di un contributo economico vincolato allo scopo;
- prevedere l’introduzione di misure organizzative, di comunicazione e semplificazione che favoriscano l’accesso delle famiglie ai servizi offerti e la individuazione degli stessi.
Assegno Unico Universale
L’assegno unico sostituisce le detrazioni per i figli a carico minori di 21 anni, gli assegni e i vari bonus erogati finora, con l’obiettivo di favorire la natalità, sostenere la genitorialità e promuovere l’occupazione, in particolare quella femminile.
La misura interesserà 11 milioni di under 21, estendendo i benefici a 5 milioni che prima non erano coperti da alcun sostegno.
Il beneficio risulta erogato, a partire dal 1° marzo 2022, direttamente dall’Inps, previa domanda del lavoratore presentata con una procedura ipersemplificata tramite il sito internet o il contact center dell’Istituto oppure attraverso i patronati.
Dal 1° gennaio 2022 non bisogna dunque più rivolgersi agli uffici interni della propria amministrazione di appartenenza per fare richiesta dell’assegno unico.
Inoltre non bisogna più andare sul portale NoiPA per comunicare di non avere più diritto alle detrazioni; a precisa domanda ha risposto sempre INPS per la famiglia, spiegando che queste verranno tolte in automatico dal sistema in quanto non verranno più erogati gli ANF e detrazioni come da normativa.
Sostegno all’occupazione femminile
Più in particolare, si prevede di estendere la disciplina dei congedi parentali anche ai lavoratori autonomi (tenendo conto della specificità delle diverse attività professionali) e di stabilire un periodo minimo (non inferiore ai due mesi) di congedo parentale non cedibile all’altro genitore
Sarnno introdotte modalità di lavoro flessibile ed estesa la possibilità di usufruire, previo preavviso, di un permesso retribuito di durata non inferiore alle cinque ore per anno, per consentire ai genitori lavoratori di partecipare ai colloqui scolastici.
Con riferimento ai congedi di paternità, si intende stabilire il princìpio che tale diritto sia concesso a prescindere dallo stato civile o di famiglia del padre lavoratore, non sia subordinato a una determinata anzianità lavorativa e di servizio e che sia garantito a parità di condizioni anche per i lavoratori delle pubbliche amministrazioni.
Inoltre, nei primi mesi dalla nascita del figlio, viene previsto per il padre un periodo di congedo obbligatorio non inferiore a dieci giorni lavorativi.
Nel corso dell’esame in sede referente è stata inoltre prevista:
- la possibilità di usufruire dei congedi parentali fino al compimento del quattordicesimo anno di età del figlio;
- il riferimento alle famiglie monogenitoriali, di cui tenere conto nell’ambito dell’introduzione di modalità flessibili nella gestione dei congedi parentali;
- la previsione di permessi per il coniuge, il convivente o il parente che accompagni la donna in occasione delle visite specialistiche durante la maternità.
Per quanto riguarda la conciliazione dei tempi vita/lavoro si intende prevedere, tenendo conto dell’ISEE del nucleo familiare, una percentuale di detraibilità o la deducibilità delle spese sostenute dal contribuente per addetti ai servizi domestici e all’assistenza di familiari, nonché una modulazione graduale della retribuzione percepita dal lavoratore nei giorni di assenza dal lavoro nel caso di malattia dei figli.
Al fine di sostenere l’applicazione di modalità flessibili di lavoro, si prevede l’introduzione di incentivi per i datori di lavoro che applicano le clausole dei contratti nazionali in materia.
Infine, si riserva una quota del Fondo di garanzia per le piccole e le medie imprese all’avvio di nuove imprese femminili e al sostegno della loro attività per due anni.
Valore sociale delle attività educative e di apprendimento formale e non formale dei figli
Tramite il riconoscimento di agevolazioni fiscali, esenzioni, deduzioni dalla base imponibile o detrazioni dall’imposta sul reddito delle spese sostenute dalle famiglie, ovvero attraverso la messa a disposizione di un credito o di una somma di denaro vincolata allo scopo.
A tal fine, si intende razionalizzare il sistema dei benefìci fiscali relativi ai figli a carico, introducendo anche nuove agevolazioni inerenti alle spese per
- crescita
- mantenimento
- educazione formale (acquisto dei libri scolastici, di beni e servizi informatici per i figli a carico che non beneficiano di altre forme di sostegno)
- educazione non formale dei figli (iscrizione/abbonamento ad associazioni sportive, palestre, piscine nonché alla frequenza di corsi di lingua straniera, di arte e di musica; biglietti di ingresso a rappresentazioni teatrali e cinematografiche, musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali).
D’altra parte, si intende intervenire per garantire in tutto il territorio nazionale, in forma progressiva, l’istituzione e il sostegno dei servizi socio-educativi e dei servizi educativi per l’infanzia, e, al fine di assicurare alle famiglie parità nelle condizioni di accesso e pari opportunità.
Per la crescita dei figli, si prevedono contributi destinati a coprire, anche per l’intero ammontare, il costo delle rette relative alla frequenza dei servizi educativi e delle scuole per l’infanzia.
Infine, per i figli affetti da patologie fisiche e non fisiche, comprese la diagnosi e la cura di disturbi specifici dell’apprendimento, la delega indica la necessità di introdurre misure di sostegno, fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado.
Sostegno dell’autonomia finanziaria dei giovani
Il sostegno avverrà attraverso detrazioni e agevolazioni per spese documentate per la locazione di abitazioni per figli maggiorenni iscritti a corsi universitari e in favore di giovani coppie (meno di trentacinque anni).
Responsabilità familiari
Infine sarà favorita la diffusione di attività informative e formative volte a fornire la conoscenza dei diritti e dei doveri dei genitori, nonché la diffusione di centri e servizi di supporto nelle diverse fasi della vita familiare e di sostegno delle scelte dei genitori, anche tramite attività di mediazione familiare, come quelle svolte proprio dai consultori familiari.
Il testo completo della legge
Potete consultare qui il testo completo della legge.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it