cessione del quintoCon l’espressione “cessione del quinto” si fa riferimento a una particolare forma di prestito che può essere richiesto da lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, sia da pensionati; nel primo caso si parla di cessione del quinto sullo stipendio, mentre nel secondo caso di cessione del quinto sulla pensione.

La cessione del quinto è un prestito non finalizzato, vale a dire che chi chiede la concessione del prestito non è tenuto a specificare alla banca a cui viene fatta domanda quali siano i motivi per cui il finanziamento in questione viene richiesto. La durata del prestito è molto flessibile e va dai 24 ai 120 mesi.

Perché si chiama “cessione del quinto”?

Questa forma di prestito è detta cessione del quinto perché il debitore rimborsa il debito che ha contratto con una trattenuta sullo stipendio o sulla pensione che non può essere superiore a un quinto – ovvero il 20% – dello stipendio mensile o della rata pensionistica.

Nel caso di cessione del quinto sullo stipendio la rata viene pagata dall’azienda o dall’amministrazione pubblica del lavoratore tramite trattenuta sulla busta paga; similmente, nel caso di cessione del quinto sulla pensione, la rata viene pagata dall’ente previdenziale tramite trattenuta sul cedolino della pensione.

Chi può richiedere la cessione del quinto e quali requisiti devono essere soddisfatti?

Come accennato in apertura, la cessione del quinto non è un prestito che può essere richiesto da tutti (non può per esempio richiederlo un libero professionista che per ottenere un finanziamento dovrà rivolgersi ad altre forme di prestito); la cessione del quinto è infatti riservata a lavoratori dipendenti pubblici, dipendenti privati assunti a tempo indeterminato da aziende con più di 15 dipendenti e pensionati in convenzione INPS.

Un requisito fondamentale per la richiesta di questo tipo di finanziamento è la residenza italiana. Nel caso di soggetti pensionati è necessario essere percettori di pensione di anzianità o reversibilità (no pensione minima, d’invalidità, assegni sociali).

Quali documenti occorrono per istituire la pratica?

La documentazione che viene richiesta per la concessione di una cessione del quinto su stipendio o pensione non è particolarmente complessa; è ovviamente necessario un documento di riconoscimento valido, il codice fiscale, l’ultimo cedolino della pensione o busta paga, la certificazione unica (CU) e il modello OBIS-M (un certificato rilasciato annualmente dall’INPS a tutti i pensionati e che contiene i dati anagrafici del pensionato, la categoria e il numero di certificato di pensione e la sede INPS di competenza) o certificato di stipendio.

I tempi di concessione

I tempi di concessione del prestito sono generalmente piuttosto brevi, ma si deve tenere conto che l’ente creditizio deve effettuare le necessarie verifiche. Mediamente le tempistiche variano, la procedura può però essere accelerata richiedendo una cessione del quinto ricorrendo alla firma digitale. Questa procedura permette di risparmiare diverso tempo perché non è necessario recarsi in filiale e incontrare il commerciale di zona. In sostanza, l’intera procedura di autenticazione può essere effettuata dalla propria abitazione.

Come sapere se la cessione del credito è stata accettata?

È importante sapere che, come nel caso di qualsiasi tipo di prestito, la concessione di questa particolare forma di finanziamento ricade sotto il vincolo di vari requisiti; se uno o più di questi requisiti non vengono soddisfatti, la banca può non concedere il prestito.
L’ente creditizio ha sempre la facoltà di rifiutare il prestito qualora occorrano determinate anomalie, come per esempio una valutazione assicurativa negativa, storico del datore di lavoro non adeguato, mancanza di TFR a garanzia ecc. Una volta trascorsi i necessari tempi tecnici l’ente creditizio informerà il richiedente sull’esito della proposta.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it - Δ