La Cessione del Quinto è un argomento molto interessante per chi è in cerca di soluzioni di prestito vantaggiose: in questa sede parleremo in modo di particolare di quella riservata ai pensionati.
Tenteremo dunque di rispondere, in modo sintetico ma approfondito, alle seguenti domande: che cos’è la cessione del quinto per i pensionati? Come funziona? Come si deve fare richiesta per ottenerla?
- Cessione del quinto per pensionati: che cos’è?
- Il meccanismo di base nella Cessione del Quinto
- Le caratteristiche della Cessione del Quinto per i pensionati
- Chi ne può beneficiare? Chi ne è escluso?
- Come deve farne richiesta il pensionato?
- Cosa succede poi?
- Tempi di erogazione
- Come si calcola la rata?
- Tabella calcolo rata della quota cedibile
Cessione del quinto per pensionati: che cos’è?
In buona sostanza la cessione del quinto pensionati è un prestito garantito a tasso fisso e rate costanti riservato ai titolari di pensione.
Infatti il legislatore ha esteso anche ai pensionati la possibilità di contrarre prestiti personali estinguibili con una trattenuta diretta sulla rata della pensione.
Ma quali sono le sue caratteristiche specifiche?
Il meccanismo di base nella Cessione del Quinto
Di base si tratta dello stesso meccanismo utilizzato per la cessione del quinto per il lavoratore dipendente (maggiori informazioni a questo link).
In quel caso si tratta di un prestito garantito prelevato direttamente dal reddito personale, che permette di rimborsare il finanziamento proprio grazie alla trattenuta diretta.
L’espressione cessione del quinto di stipendio deriva dal fatto che l’importo massimo della rata di rimborso del prestito non può superare il valore di 1/5 dello stipendio. Una soluzione che presenta, effettivamente, diversi vantaggi (maggiori informazioni a questo link).
Quali sono invece le peculiarità della Cessione del Quinto per i pensionati?
Le caratteristiche della Cessione del Quinto per i pensionati
Si tratta dunque di un prestito che il pensionato può ottenere da un istituto di credito e rimborsare attraverso un addebito automatico che l’Inps effettua sulla sua pensione.
Il prelievo non può superare un quinto dell’importo mensile della pensione. E questa dunque la principale differenza con la cessione del quinto del lavoratore dipendente.
In entrambi i casi si tratta dunque di un finanziamento a tasso fisso con rimborso a rate costanti.
In pratica con la cessione del quinto, ogni mese, la rata viene detratta dallo stipendio o dalla pensione direttamente dall’azienda o dall’Ente Pensionistico.
Chi ne può beneficiare? Chi ne è escluso?
Come si evince dal nome la cessione del quinto della pensione può essere richiesta da tutti i pensionati Inps ed ex Inpdap.
Tuttavia la scadenza non può eccedere il 90º anno di età, anche se oggi nella prassi le compagnie di assicurazione limitano il rischio ad un massimo di 85 anni.
Inoltre la pensione deve avere un importo minimo (quello stabilito annualmente per legge) al netto della quota cedibile.
Fanno eccezione e non possono richiedere la cessione del quinto per pensionati i titolari di:
- pensioni e assegni sociali, di invalidità civile, di assegni di sostegno al reddito;
- di assegni al nucleo familiare;
- di pensioni con contitolarità per la parte che eccede la quota spettante al richiedente il prestito e ai lavoratori prossimi alla pensione che percepiscono una prestazione finalizzata a incentivare l’esodo dal lavoro.
A regolamentare questa forma particolare di cessione del quinto è direttamente l’INPS.
Come deve farne richiesta il pensionato?
Per ottenere un prestito con cessione del quinto, il pensionato deve prima richiedere la comunicazione di cedibilità della pensione: un documento in cui viene indicato l’importo massimo della rata del prestito.
La quota cedibile deve essere richiesta personalmente dal pensionato presso qualsiasi Sede Inps e va consegnata alla Banca o alla Società finanziaria con la quale stipulare il contratto di finanziamento.
Nel caso in cui il pensionato, per la stipula del contratto, si rivolga ad un Ente finanziario convenzionato con l’Inps, la comunicazione di cedibilità verrà elaborata direttamente dalla Banca/Finanziaria attraverso un collegamento telematico con l’Istituto stesso, e i tassi di interesse applicati al contratto di prestito saranno più vantaggiosi.
Cosa succede poi?
Il pensionato dunque deve richiedere il prestito alla Banca o alla Società finanziaria. L’Inps provvede poi a versare la quota stabilita trattenendola direttamente dalla pensione.
La durata del contratto di prestito non può superare i dieci anni ed è obbligatoria la copertura assicurativa per il rischio di premorienza del titolare della prestazione.
Tempi di erogazione
I tempi di erogazione di una cessione del quinto variano, in media, dalle due alle tre settimane, ma possono arrivare a quattro.
Pertanto anche questo tipo di finanziamento necessita, per legge, di tempi di istruttoria ben definiti.
In genere i pensionati INPS sono in questo avvantaggiati dalla Convenzione INPS, che permette di ridurre i tempi grazie allo snellimento della documentazione e della procedura da seguire.
Come si calcola la rata?
Poiché il pensionato può cedere fino a un quinto della propria pensione, la rata dipende dall’importo della pensione stessa.
L’importo cedibile è pertanto calcolato al netto delle trattenute fiscali e previdenziali, e in modo da non intaccare l’importo della pensione minima stabilito annualmente dalla legge.
Per questo motivo i trattamenti pensionistici integrati al minimo non possono essere oggetto di cessione.
Nel caso si sia titolari di più pensioni cedibili, il calcolo si effettua sull’importo totale delle pensioni percepite.
Tabella calcolo rata della quota cedibile
pensione lorda | 596,50 |
ritenute fiscali | 0,00 |
pensione netta | 596,50 |
pensione minima | 502,39 |
quota cedibile | 94,11 |
*con salvaguardia della pensione minima (€ 502,39 per l’anno 2015), inferiore in questo caso all’importo del quinto = 119,30 |
pensione lorda | 1.200,00 |
ritenute fiscali | 300,00 |
pensione netta | 900,00 |
1/5 del netto | 180,00 |
quota cedibile | 180,00 |
*con salvaguardia della pensione minima (502,39 per l’anno 2015). |
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it