Ecco tutte le informazioni utili relative al Certificato di Residenza in Convivenza: scopriamone di più.
I conviventi vantano diritti diversi a seconda si tratti di convivenze ovvero unioni civili o convivenze di fatto. Si pone il problema talvolta di capire come dimostrare di essere o essere stati conviventi del partner o del compagno per esercitare i propri diritti.
Convivenze di Fatto e Unioni Civili
L’approvazione della Legge Cirinnà (Legge n. 76/2016) ha portato alla regolamentazione delle convivenze di fatto e all’istituzione delle unioni civili.
I conviventi di fatto, come stabilito dalla Legge Cirinnà, sono due persone maggiorenni “unite stabilmente da legami affettivi di coppia” e “reciproca assistenza morale e materiale”, non vincolate da rapporti di parentela, matrimonio o unione civile. Non ha importanza se i due conviventi appartengano allo stesso sesso o meno.
Ma come si può provare la coppia di fatto non registrata in Comune?
Lo si può fare attraverso i seguenti documenti:
- il certificato di residenza;
- il certificato di stato di famiglia;
- il certificato di nascita dei figli;
- contratti cointestati (mutuo, assicurazione, ecc.);
- dichiarazioni testimoniali.
Certificato di Residenza in Convivenza
Scopriamone adesso di più sul certificato di Residenza in Convivenza.
È il certificato che attesta la convivenza di fatto tra due persone. Si intendono per «conviventi di fatto» due persone che siano:
- maggiorenni;
- unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale;
- residenti nel Comune di Bari e coabitanti allo stesso indirizzo;
- non vincolate tra loro da rapporti di parentela, affinità o adozione;
- non unite, tra loro o con terzi, da matrimonio o da unione civile.
Questo certificato può essere sostituito da una dichiarazione sostitutiva di certificazione o autocertificazione, ai sensi e per gli effetti dell’art. 46 D.P.R. 445/2000.
I certificati anagrafici di cittadini residenti nei comuni transitati in ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente) possono essere rilasciati da qualsiasi Comune subentrato.
Il certificato ha validità di 6 mesi dalla data del rilascio.
I nuovi certificati anagrafici on line
Ricordiamo, per concludere, che dal 15 novembre scorso è attivo il servizio che consente di ottenere i certificati anagrafici on line in maniera autonoma e gratuita.
Questo nuovo servizio e questa nuova banca dati Nazionale consente, attraverso una costante semplificazione e standardizzazione delle procedure, di offrire “servizi digitali” Facili, Accessibili, Efficienti, Sicuri.
Inoltre l’interoperabilità tra Enti, consente al Cittadino di non dover comunicare ad ogni ufficio della Pubblica Amministrazione i suoi dati anagrafici o il cambio di residenza.
Per cui se prima le identità di tutti i cittadini erano disperse in quasi ottomila comuni, oggi sono raccolte in un’unica Anagrafe.
Maggiori informazioni sono disponibili in questo articolo.
Fonte: articolo di Simone Bellitto