certificato-di-esistenza-in-vitaCertificato di esistenza in vita: a cosa serve, come richiederlo, validità.


Scopriamo quali sono le specifiche del Certificato di esistenza in vita e quali sono i requisiti per ottenerlo.

Che cos’è e a cosa serve il Certificato di esistenza in vita?

È il documento che certifica che la persona a cui è intestato è vivente alla data del rilascio dello stesso.

In genere serve per:

  • riscossione della pensione
  • assicurazioni sulla vita
  • delegare altra persona alla riscossione della pensione
  • altri casi similari

Può richiedere il certificato qualunque persona interessata che conosca i dati anagrafici (nome, cognome, data di nascita) e il comune di residenza dell’intestatario del certificato.

Come ottenerlo?

Il certificato può essere richiesto:

  • online tramite il servizio predisposto dal Ministero dall’Interno;
  • all’Ufficio Anagrafe muniti di documento di identità valido. In questa sede dovrà compilare un modulo specificando l’uso per il quale si richiede il certificato e i dati del proprio documento
  • si può inviare richiesta per posta. In tal caso la richiesta potrà essere inviata a mezzo posta alla Direzione del Settore del proprio Comune.

Nel caso in cui l’interessato risieda all’estero, la richiesta potrà essere inviata sempre alla Direzione del Settore per posta oppure tramite le Ambasciate o Circoscrizioni Consolari.

 

Durata

Il certificato ha una validità è di 6 mesi.

Può può essere utilizzato anche dopo questo termine, previa integrazione di nota in cui si specifica che le informazioni ivi contenute non hanno subito modifiche.

 

Autocertificazione

La dichiarazione sostitutiva di certificazione o autocertificazione, ai sensi e per gli effetti dell’art. 46 D.P.R. 445/2000 può supplire a questo tipo di certificato.

A partire dal 1° Gennaio 2012 le pubbliche amministrazioni (Comuni, INPS, Agenzia Entrate, scuole, ecc..) e i privati gestori di pubblici servizi (acqua, gas, luce, ecc.) non possono più richiedere né accettare certificazioni relative a stati, qualità personali e fatti rilasciate da altre pubbliche amministrazioni.

Tali Enti, infatti, devono acquisire d’ufficio i dati e le informazioni di interesse oppure richiedere al cittadino di autocertificarle.

Pertanto tutti i certificati verranno rilasciati con la seguente indicazione: “Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi”.

I modelli di autocertificazione sono disponibili sul sito dei Servizi Demografici del proprio Comune.

I nuovi certificati anagrafici on line

Ricordiamo, per concludere, che dal 15 novembre scorso è attivo il servizio che consente di ottenere i certificati anagrafici on line in maniera autonoma e gratuita.

Questo nuovo servizio e questa nuova banca dati Nazionale consente, attraverso una costante semplificazione e standardizzazione delle procedure, di offrire “servizi digitali” Facili, Accessibili, Efficienti, Sicuri.

Inoltre l’interoperabilità tra Enti, consente al Cittadino di non dover comunicare ad ogni ufficio della Pubblica Amministrazione i suoi dati anagrafici o il cambio di residenza.

Per cui se prima le identità di tutti i cittadini erano disperse in quasi ottomila comuni, oggi sono raccolte in un’unica Anagrafe.

Maggiori informazioni sono disponibili a questo link.

 


Fonte: articolo di Giusy Pappalardo