A 5 anni di distanza dal Bosone di Higgs, il CERN mette a segno un altro colpo. Grazie ai dati raccolti in dallo scorso anno Large Hadron Collider (LHC), è stata identificata la particella Xi, una scoperta che rivoluzionerà lo studio della materia.
La scoperta della particella Xi è molto importante perché fornirà un nuovo strumento agli scienziati per comprendere il funzionamento della materia, e delle quattro forze fondamentali che agiscono sull’universo: forza nucleare forte (quella che “incolla” i protoni), forza nucleare debole (responsabile del decadimento radioattivo di alcune particelle nucleari), forza elettromagnetica (che tiene uniti gli elettroni al nucleo) e forza di gravità (che agisce su grandi masse di matria).
“Trovare un barione con due quark pesanti è di grande interesse perché può fornire uno strumento unico per approfondire la cromodinamica quantistica, la teoria che descrive l’interazione forte, una delle quattro forze fondamentali”, spiega Giovanni Passaleva, il nuovo coordinatore della collaborazione LHCb. “Queste particelle contribuiranno così a migliorare il potere predittivo delle nostre teorie”.
“In contrasto con gli altri barioni finora noti, in cui i tre quark eseguono una elaborata danza l’uno attorno all’altro, ci aspettiamo che il barione con due quark pesanti agisca come un sistema planetario, dove i due quark pesanti giocano il ruolo di stelle che orbitano l’una attorno all’altra, mentre il quark più leggero orbita intorno a questo sistema binario”, ha aggiunto Guy Wilkinson, ex-coordinatore della collaborazione.