Ad annunciarlo è il ministro Adolfo Urso, in risposta a un’interrogazione parlamentare: si progettano nuove misure strutturali contro la desertificazione commerciale nei centri urbani.
Con il termine ” desertificazione commerciale” si indica un progressivo andamento in negativo del tessuto commerciale all’interno dei centri storici.
La riduzione di attività commerciali e la crescita dell’offerta turistica risultano più accentuate nei centri storici rispetto al resto del comune, con il Sud caratterizzato da una maggiore vivacità commerciale rispetto al Centro-Nord
Si tratta di una situazione che va avanti da anni, ancor prima della pandemia e della crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina. Secondo le stime di Confcommercio dal 2019 sono sparite più di 77.000 attività di commercio al dettaglio. A queste si aggiungono la 14.000 circa imprese ambulanti.
Scopriamo dunque cos’ha in mente il Governo per contrastare questo fenomeno.
Centri urbani: misure strutturali contro la desertificazione commerciale
Per contrastare le chiusure dei negozi nei centri urbani “occorre prevedere misure di carattere strutturale, di sistema, e con una precisa visione strategica nella consapevolezza di quanto importante sia, anche sul piano sociale, presidiare i centri urbani così come la presenza di punti vendita nei nostri borghi”. Parole del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha così risposto a un’interrogazione di Forza Italia sul fenomeno della desertificazione commerciale nel corso del question time del 5 aprile scorso alla Camera.
Nel suo intervento Urso ha sottolineato che “una prima indicazione è contenuta nel disegno di legge delega per la riforma del fisco, in cui è prevista la possibile estensione della cedolare secca anche agli affitti degli immobili commerciali” e che servono “misure specifiche di sostegno al settore e proprio per questo abbiamo insediato il tavolo di confronto stabile sull’evoluzione della distribuzione del commercio”. Una di queste potrebbe essere “la possibile fissazione di una soglia massima entro la quale limitare gli adeguamenti Istat previsti dai contratti di locazione“.
“Siamo intenzionati a sviluppare una politica sistemica strategica che si svilupperà attraverso più provvedimenti legislativi, dalla riforma degli incentivi al disegno di legge sul made in Italy, ad un provvedimento complessivo e comprensivo tesi a valorizzare i centri storici dei borghi del nostro Paese”, ha concluso il ministro.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it