Un censimento speciale, un’operazione trasparenza mai realizzata in precedenza, un’analisi dettagliata delle pendenze e dell’anzianità dei procedimenti dell’intero settore della giustizia civile che mette a fuoco, attraverso ben 23 indicatori di valutazione, non solo i flussi dei procedimenti e l’anzianità delle iscrizioni di tutti gli affari civili ma anche lo stato dei 139 uffici giudiziari del Paese.
Fortemente voluto dal ministro Andrea Orlando e realizzato dal Capo del Dipartimento organizzazione giudiziaria Mario Barbuto, il nuovo strumento di misurazione della giustizia civile legge “in trasparenza” i dati di tutti i tribunali italiani e rende disponibili online, per la prima volta a tutti, addetti ai lavori e cittadini, i numeri sulle pendenze che gravano su ogni singolo ufficio, anche per consentire una diversa riclassificazione delle cause e dirigere il lavoro verso obiettivi ben programmati e più razionali.
Lo studio, elaborato dalla Direzione Generale di Statistica del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria analizza in particolare tutti i procedimenti portati all’esame dei giudici e non ancora conclusi al 31 dicembre 2013. Dai dati emerge che più del 70% delle pendenze civili risulta essere stato iscritto nell’ultimo triennio e soltanto il rimanente 30% in precedenza. Quanto al primo dato (la “giacenza”), costituisce tecnicamente il risultato di un normale ricambio tra sopravvenienze ed esaurimento e la sua ‘anzianità’ fisiologica viene calcolata in tre anni per gli uffici di primo grado e in due anni per quelli di secondo grado. Il rimanente 30% (il vero e proprio “arretrato” in senso stretto) costituisce la patologia che purtroppo contribuisce a relegare la giustizia italiana in fondo alle classifiche sull’efficienza dei sistemi giudiziari redatte dalle organizzazioni internazionali.
Con questo strumento, complementare alla riforma del settore civile voluta dal ministro Orlando, il Ministero della Giustizia punta non solo a programmare in maniera più razionale il lavoro degli uffici giudiziari, ma ad abbattere il 30% di vero e proprio arretrato civile.
“Questo studio è un importante sostegno al percorso riformista intrapreso dal governo. Il ministero della giustizia sta mettendo il massimo impegno per abbattere l’arretrato civile e restituire credibilità al sistema giustizia: il pezzo di riforma già approvato dal Parlamento sarà presto integrato dalle norme della legge delega sul processo civile. Questo strumento ci consentirà di capire meglio dove incidere e come intervenire”, afferma il Guardasigilli Andrea Orlando.
“Prima di passare alla terapia occorre conoscere la radice della malattia attraverso opportune radiografie”, spiega il capo del Dipartimento Mario Barbuto: “Questa è la caratteristica del lavoro che la squadra del Dipartimento sta svolgendo in questi mesi”.
“La radiografia è stata resa possibile”, conclude il direttore generale della Statistica Fabio Bartolomeo, “da un nuovo strumento di rilevazione denominato Datawarehouse Giustizia Civile, che consente la rilevazione di tutti i dati statistici del settore in ciascun ufficio giudiziario”.
FONTE: Ministero della Giustizia