Poiché la sua attività prioritaria è quella di verificare il regolare adempimento degli obblighi fiscali, l’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di eseguire i controlli sui contribuenti: occorre dunque fare molta attenzione alla causale per fare eventuali bonifici a parenti e amici.
Per mettere in atto questi controlli l’amministrazione finanziaria ha libero accesso e possibilità di controllare due grandissimi archivi di dati: l’Anagrafe tributaria, dove si possono ritrovare tutte le fonti di entrata economica ed i redditi percepiti dal singolo cittadino, sia egli un pensionato, un dipendente o un imprenditore e l’Anagrafe di tutti i conti correnti e di tutti i rapporti intrattenuti con le banche e gli altri intermediari finanziari con depositi, azioni, rendite.
È quindi buona pratica fare attenzione a non porre in atto azioni che possano far scattare indagini e a non agire in maniera che vi siano dubbi su attività di movimentazione denaro e passaggi tra conti correnti.
Attenzione alla causale, anche per bonifici e regali a parenti e amici
Se vogliamo, ad esempio, regalare denaro (non dieci o venti euro, ma cifre un po’ più importanti), che necessitano di essere trasferite con un bonifico, la cosa più importante da fare è porre attenzione a scrivere ‘la causale’ del bonifico, vale a dire esplicitare la motivazione del trasferimento di denaro, non obbligatoria, ma assolutamente consigliata da inserire per giustificare la transazione agli occhi del Fisco.
Sembra una banalità, ma in caso di regali in denaro a persone alle quali vogliamo bene, oppure come è molto di moda, semplicemente come invitati ad un matrimonio o un’altra cerimonia, come Cresima, Comunione, Battesimo, la causale per giustificare l’operazione è l’unica soluzione per restare al riparo da verifiche e accertamenti dell’Agenzia delle Entrate.
Consigli per una causale “corretta” nei bonifici
Causale che deve essere il più possibile chiara, precisa, reale, evitare ambiguità e riferimenti non chiari. La scelta migliore è quindi quella di inserire proprio nella causale: “regalo zia Rossella per Cresima Flavio”, oppure “Regalo compleanno fratello Giovanni”. Come ha chiarito la Cassazione nella sentenza n.7258 del 2017 la causale del bonifico, nella quale si specifica che il denaro è “donato” da un padre ad un figlio oppure da un nonno al nipote è sufficiente ad escludere che si tratti di una ‘evasione’ di redditi nascosta e che non necessita di essere dichiarata al Fisco, perché non tassabile, chiaramente si tratta di una somma di natura non reddituale.
Consigli in caso di restituzione di un prestito
Se invece dobbiamo restituire un prestito ad un amico che magari ci ha anticipato dei soldi in viaggio oppure perché avevamo dimenticato il bancomat ed ha pagato anche per noi in un locale oppure in una gita di piacere? Ancora di più in questa tipologia di scambio economico vi è il rischio che alle indagini del Fisco il prestito possa apparire come una soluzione per ottenere un guadagno per chi concede il denaro. Questo ovviamente non è il caso che stiamo trattando e non avviene quando il prestito avviene tra privati, come accade tra familiari e persone care. Proprio per questo motivo quando si prestano dei soldi ad una persona cara, è sempre bene specificare che si tratta di una concessione che non genera benefici, che quindi non prevede ricavi per gli attori coinvolti.
Anche in questo caso la cosa principale è inserire la causale, che sia chiara. Una buona causale nel bonifico per la restituzione di soldi prestati potrà essere, in linea con quanto già detto rispetto al regalo, essere precisi: “Restituzione del prestito infruttifero ricevuto da MR X in data Y”. Ancora più chiaro potrebbe essere aggiungere le informazioni riguardanti le finalità di quel prestito, scrivendo: “Restituzione del prestito infruttifero ricevuto da MR X in data Y per l’acquisto dello scooter.” Entrambe la causali contengono la dicitura ‘prestito infruttifero’ che sta proprio ad indicare il fatto che chi ha prestato il denaro l’ha fatto per puro affetto e non ha guadagnato nulla dalla restituzione, un prestito infruttifero tra privati.
Altra possibilità, anche in questo caso, da inserire nella causale è quella più semplice, cioè di utilizzare la dicitura “Rimborso prestito fondi anticipati in vacanza per hotel” oppure semplicemente “rimborso prestito” con il fine di indicare chiaramente il motivo del bonifico, evitando confusioni e facilitando la contabilizzazione del pagamento da parte del destinatario. Inoltre, è importante specificare l’importo e la data del bonifico nella causale, per fornire ulteriori informazioni utili al destinatario, ma soprattutto finalizzate a rendere trasparente ad eventuali controlli cosa ha riguardato quel movimento di denaro.
L’importo massimo dei singoli bonifici
Ultima nota da tenere presente è che comunque l’importo di questi singoli bonifici, siano doni che restituzioni di prestiti informali, è di 3.000 euro se effettuati tra familiari. Mentre rispetto al monitoraggio fiscale, si tenga presente che in questo caso il controllo scatta per i bonifici in entrata pari o superiori ai 5.000€, soglia stabilita dalla Legge di Bilancio del 2022, sia si tratti di singole operazioni, che di più trasferimenti di denaro collegati tra di loro.