Novità per le PMI in materia di cassa integrazione: il nuovo decreto attuativo del Jobs Act avrebbe esteso i termini anche per le Piccole Imprese. Ecco i dettagli.
Con il decreto attuativo del Jobs Act “ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro”, in vigore dallo scorso 24 settembre ha introdotto la cassa integrazione anche per le PMI con almeno 5 dipendenti.
Scende da 15 a 5 il tetto sopra il quale le PMI hanno diritto alla cassa integrazione per i propri dipendenti per una durata massima di 24 mesi, che posso diventare 36 in presenza dell’applicazione dei contratti di solidarietà.
All’interno di questo impianto complessivo di riforma della cassa integrazione, l’ammortizzatore è concesso ai lavoratori dipendenti assunti da almeno 90 giorni, anche con contratto di apprendistato professionalizzante. Secondo le stime del Governo, la platea di aventi diritto alla cassa integrazione si amplia a 600mila imprese e 5,6 milioni di dipendenti. Il trattamento resta invariato, all’80% della retribuzione.
Ai fini del calcolo della durata massima complessiva delle integrazioni salariali, i trattamenti richiesti prima dell’entrata in vigore del D.Lgs. n.148/15 si computano per la sola parte del periodo autorizzato successivo a tale data.
Sul versante ammortizzatori sociali, invece, l’INPS riporta alcune utili indicazioni. In particolare, la novella legislativa prevede che le domande siano corredate dall’elenco dei nominativi dei lavoratori interessati alla sospensione/riduzione di orario nonché dal numero dei lavoratori mediamente occupati nel semestre precedente distinti per orario contrattuale: a tal fine i datori di lavoro dovranno allegare un file in formato CSV contenente alcuni dati sugli addetti alla Unità Produttiva interessata.
Al fine di consentire alle aziende di poter presentare le domande senza soluzione di continuità, l’elenco degli addetti alla Unità Produttiva potrà essere fornito anche in una fase successiva all’invio della domanda.