Regeni, la Procura di Roma iscrive cinque 007 egiziani nel registro indagati. Si tratta di ufficiali del dipartimento Sicurezza nazionale e dell’ufficio dell’investigazione giudiziaria del Cairo.
Sono cinque le persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Roma per la scomparsa e la morte di Giulio Regeni, avvenuta tra la fine di gennaio e i primi di febbraio del 2016. In particolare, si tratta di ufficiali del dipartimento Sicurezza nazionale (servizi segreti civili) e dell’ufficio dell’investigazione giudiziaria del Cairo (polizia investigativa).
Il procuratore capo Giuseppe Pignatone e il sostituto Sergio Colaiocco contestano nei loro confronti il reato di concorso in sequestro di persona. Il ruolo degli indagati era stato ricostruito nell’attività di indagine di Ros e Sco.
Dalle indagini svolte dagli uomini del Ros e dello Sco era emerso il ruolo svolto dai vertici e dai funzionari dei servizi segreti egiziani nel sequestro del giovane ricercatore italiano, Giulio Regeni (il cui corpo era stato ritrovato senza vita sulla strada tra Il Cairo e Alessandria d’Egitto il 3 febbraio 2016) e in particolare del generale Sabir Tareq, dei colonnelli Usham Helmy e Ather Kamal, del maggiore Magdi Sharif e dell’agente Mhamoud Najem.
L’omicidio di Giulio Regeni è stato commesso in Egitto tra il gennaio e il febbraio 2016. Regeni era un dottorando italiano dell’Università di Cambridge; fu rapito il 25 gennaio 2016, giorno del quinto anniversario delle proteste di piazza Tahrir. Il suo corpo fu ritrovato senza vita il 3 febbraio successivo, nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti egiziani.