Ostia, dove i clan spaventano i cittadini onesti. Una parte di città che chiede aiuto, vuole liberarsi dal giogo della famiglia Spada, di origine sinti, da sempre residente in quel quadrilatero. L’altra appoggia.
Basti pensare che settimana scorsa Daniele Piervincenzi e il filmmaker Edoardo Anselmi, membri della troupe del programma di Rai2 Nemo – Nessuno Escluso, sono stati violentemente aggrediti a Ostia da Roberto Spada, uno dei membri della sopra citata famiglia.
Stavano realizzando un servizio sul voto nel X municipio: Piervincenzi è andato davanti alla palestra gestita da Roberto Spada per chiedergli un commento sul suo sostegno a Casapound, adesione dichiarata sul suo profilo Facebook qualche giorno prima delle elezioni. Piervincenzi ha concluso il servizio con il setto nasale rotto.
La cosa grottesca è che per il popolo della rete Roberto Spada, titolare di una palestra ad Ostia e fratello di Carmine, boss condannato a 10 anni per estorsione, ha fatto bene ad aggredire con una testata il giornalista di Nemo, che lo stava intervistando, e successivamente con una spranga anche il suo operatore. “La mafia ad Ostia non esiste”. “Roberto ha fatto bene a menargli“. “Se mi riprendete vi denuncio”. Queste le parole, e il clima che si respira, tra gli abitanti di via Antonio Forni ad Ostia nuova.
Lo scorso fine settimana, tuttavia, un corteo di cittadini organizzato sul litorale romano con in testa la Sindaca di Roma Virginia Raggi, si è avviato con alla testa uno striscione con la scritta “Casa lavoro dignità, no alla violenza fascista e mafiosa”, e terminato in piazza Gasparri, a Nuova Ostia, al grido di “noi la mafia non la vogliamo”.
“Queste sono le immagini che voglio condividere con voi della passeggiata contro la criminalità alla quale in migliaia abbiamo partecipato ieri a Ostia. C’erano famiglie, giovani, anziani, donne per dire al clan Spada che a Roma e in Italia non possono esistere ‘zone franche’, luoghi dove lo Stato è assente”. Lo scrive su facebook la sindaca di Roma Virginia Raggi.