carta dedicata a te alimentiSarà presto operativa la Carta “Dedicata a te”, ma quali sono gli alimenti che possono essere acquistati? Ecco tutto quello che c’è da sapere.


Dalla fine del mese di luglio sarà attiva la carta sociale “Dedicata a te”, la card pensata per aiutare le famiglie in difficoltà nell’acquisto dei beni alimentari di prima necessità.

Per poterne beneficiare, i nuclei familiari devono

  • Essere composti da almeno tre persone;
  • Essere residenti nel territorio italiano;
  • Avere un Isee non superiore ai 15’000 euro;
  • Essere iscritti all’Anagrafe della Popolazione Residente.

Il contributo è pari a 382,50 euro. Ma vediamo quali sono gli alimenti che possono essere acquistati e quali no.

Carta “Dedicata a te”: quali alimenti si possono acquistare e quali no

Per attivare la carta, occorrerà effettuare un primo pagamento entro il 15 settembre 2023, altrimenti decadrà il contributo.
In tutti, sono 23 le voci incluse nella lista degli alimenti acquistabili con la carta “Dedicata a te”, lanciata dal Governo.

Nella lista sono presenti:

  • Carni di maiale, pollo, tacchino, manzo, pecora, capra e coniglio;
  • Pesce fresco;
  • Ortaggi freschi e lavorati;
  • Pomodori pelati e conserve di pomodori;
  • Latte e i suoi derivati (yogurt, formaggi);
  • Uova;
  • Olio d’oliva e di semi;
  • Prodotti di panetteria, pasticceria e biscotti;
  • Farina;
  • Pasta e altri cereali (riso, orzo, farro, avena, malto, mais);
  • Legumi, semi e frutta;
  • Lieviti naturali;
  • Miele;
  • Zucchero;
  • Cacao in polvere e cioccolato;
  • Acqua minerale;
  • Aceto di vino;
  • Prodotti per la prima infanzia (omogenizzati, pastine, latte di formula);
  • Caffè, tè e camomilla.

Tra gli alimenti non acquistabili spiccano tisane, marmellate, sale, pesce surgelato e diverse tipologie di aceto.

Le parole del Ministro Lollobrigida

Come dichiarato dal Ministro Lollobrigida:

“Ci sono quasi tutti i prodotti dell’alimentazione, figuriamoci se andiamo ad individuare che cosa nello specifico devono mangiare i nostri cittadini, però se possiamo attivare filiere che danno lavoro lo facciamo. Ho individuato quei prodotti, tra i generi alimentari, che avessero un consolidato nelle produzioni di carattere interno. L’elenco richiama, per il 90%, a produzioni che derivano dal nostro territorio. È uno strumento indirizzato a promuovere acquisti di filiere corte e italiane, che sono, per definizione, produzioni di qualità”.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it