abuso contratti a termine docente miurBoom per i Contratti di Lavoro a Termine. I dati dell’osservatorio precariato dell’Inps: saldo di 43mila contratti stabili in più. La fine degli incentivi Jobs act spinge i contratti a termine: +428mila, compresi stagionali e somministrati.


 

Le assunzioni, nel settore privato, nei primi 5 mesi del 2017 sono risultate 2.736.000, in aumento del 16% su base annua. Lo rileva l’Inps, spiegando che «il maggior contributo è dato dalle assunzioni a tempo determinato (+23,0%), mentre sono diminuite quelle a tempo indeterminato (-5,5%)». In pratica solo un’assunzione su quattro è stabile.

 

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Boom per i Contratti di Lavoro a Termine

 

Inoltre, sottolinea l’Istituto, «appare particolarmente significativa la crescita vigorosa dei contratti di lavoro a chiamata a tempo determinato» (+116,8%). Un boom che, spiega l’Inps, può essere legato alla necessità di trovare «sostitutivi dei voucher», cancellati a marzo, una circostanza che ha costretto i datori a individuare strumenti contrattuali sostitutivi dei buoni. Quest’effetto spiega anche la riduzione dell’incidenza dei contratti a tempo indeterminato sul totale delle nuove assunzioni. Adesso siamo scesi al 25,9%, superavano il 40% nel 2015. Sempre nei primi 5 mesi del 2017, nel settore privato, si registra un saldo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +729.000, superiore a quello dei due anni precedenti (considerando il periodo gennaio-maggio).

 

Il saldo annualizzato, la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi 12 mesi, risulta pari a +497.000. Un risultato che «cumula – sottolinea l’Inps – la crescita tendenziale dei contratti a tempo indeterminato (+21.000), dei contratti di apprendistato (+48.000) e, soprattutto, dei contratti a tempo determinato (+428.000)». In forte calo a giugno le ore di cassa integrazione: – 50,7%. Da segnalare poi la riduzione dei licenziamenti: nel periodo considerato sono stati 235mila in calo del 2,6% rispetto al periodo gennaio-maggio 2016. Quanto alla composizione dei nuovi rapporti di lavoro in base alla retribuzione mensile, l’osservatorio Inps registra, per le assunzioni a tempo indeterminato intervenute a gennaio-maggio 2017, una riduzione della quota di retribuzioni inferiori a 1.750 euro (55,0% contro 57,9% di gennaio-maggio 2016).