Ecco alcune utili indicazioni su come ottenere l’assegno mensile collegato al bonus tiroide 2025: tutti i dettagli.


I dati diffusi nel 2024 in occasione della settimana mondiale dedicata alle Malattie tiroidee (SMT) mostrano che in Italia le persone che soffrono di patologie della tiroide sono più di 6 milioni. Le malattie tiroidee, molte delle quali sono croniche, quindi non guariscono mai e accompagnano i malati lungo tutto il corso della loro vita, come spiegato sul sito dell’Istituto superiore di sanità, derivano da disfunzioni della ghiandola tiroidea, che è posta alla base del collo e che produce l’ormone tiroideo.

L’ormone tiroideo è quello delegato dal corpo a regolare numerose funzioni del metabolismo, tra cui la respirazione, il battito cardiaco, la temperatura corporea, lo sviluppo del sistema nervoso centrale e l’accrescimento corporeo. Secondo le stime riportate dall’Istituto Superiore di Sanità, un neonato su 3mila nasce con una forma di malattia tiroidea, mentre in età adulta le donne sono quelle che soffrono più spesso di questo tipo di disturbi rispetto agli uomini, visto che una donna ha circa il 20% di possibilità, una su 5, di sviluppare problemi alla tiroide nel corso della sua vita.

I disturbi e le malattie della tiroide sono diversi e possono avere un impatto molto forte sulla vita quotidiana delle persone. Le più diffuse condizioni infiammatorie e malattie che possono colpire la tiroide sono il gozzo, cioè un aumento di volume della ghiandola che può presentarsi sia in caso di ipertiroidismo, cioè funzionamento più veloce del normale della tiroide che di ipotiroidismo, cioè tiroide che funzioni in modo più lento della normalità quando gli ormoni tiroidei sono insufficienti, ma anche in presenza di un organo con funzioni entro i parametri di normalità. L’ipertiroidismo, cioè la ghiandola tiroidea che funziona in eccesso, rilasciando troppo ormone nell’organismo è la patologia endocrina maggiormente frequente dopo il diabete mellito. A colpire la tiroide ci sono poi numerose malattie autoimmuni come la tiroidite di Hashimoto e anche altre forme, ci sono poi le forme tumorali della tiroide.

Bonus tiroide 2025: ecco come ottenere l’assegno mensile

Proprio per la gravità di molte malattie tiroidee e per l’impatto che i suoi malfunzionamenti possono avere sulla vita quotidiana delle persone, è confermato anche per il 2025 il cosiddetto “bonus tiroide” che in realtà non è un reale bonus quanto la possibilità che qualora la compromissione delle attività quotidiane causata dalle patologie tiroidee sia molto importante è possibile fare richiesta per accedere all’assegno di invalidità civile. Per questo è possibile in presenza delle necessarie certificazioni mediche, e dopo la valutazione di una apposita Commissione, fare richiesta per vedersi riconosciuto un sostegno economico.

Il bonus, che è in realtà un assegno di invalidità a tutti gli effetti, può essere richiesto da chi ha ricevuto una diagnosi certificata di disturbi tiroidei gravi, l’accesso a questo contributo non è automatico, ma subordinato alla valutazione di una commissione medica. L’assegno di invalidità è infatti riservato alle persone a cui viene riconosciuta un’invalidità pari o superiore al 74%.

Per presentare la domanda e vedersi riconosciuta l’invalidità vi è una trafila burocratica e duna serie di documenti da produrre e inviare. In primo luogo, è il medico di famiglia a dover presentare la documentazione medica attestante le condizioni cliniche del paziente sul portale dedicato dell’Inps, richiesta questa che di fatto apre il percorso per il riconoscimento dell’invalidità. Le patologie che possono far accedere all’invalidità sono coloro che hanno ricevuto una diagnosi certificata di carcinoma tiroideo, gozzo, ipotiroidismo ed ipertiroidismo. 

Dopo questo passaggio, poiché dovrà essere lo stesso Istituto a provvedere a fissare una visita con il medico, al fine di effettuare la valutazione necessaria, bisognerà aspettare la convocazione dall’INPS. Una volta convocati ci si troverà di fronte alla commissione, qui è necessario presentare la documentazione medica attestante i disturbi l’ecografia tiroidea, l’esame del Tsh oltre al il certificato medico in originale. È inoltre importante sottolineare come una eventuale asportazione della tiroide non permette di rientrare automaticamente tra i beneficiari dell’assegno, mentre è necessario che la condizione comprometta significativamente le attività quotidiane della persona e rientri in una percentuale di invalidità anche in questo caso serve il riconoscimento di un’invalidità tra il 74 e il 100%.

Agevolazione collegata alle misure della legge 104

Come accade per ogni invalidità ammessa, vi è la possibilità, una volta ultimato il percorso di riconoscimento di poter accedere anche alle agevolazioni previste dalla legge 104, un pacchetto di misure pensate per alleggerire il carico lavorativo di chi si trova a fare i conti con una disabilità importante, spesso debilitante. Anche in questo caso non si tratta di una procedura automatica ma di un percorso a seguito di una richiesta.

I lavoratori dipendenti potranno in questo modo beneficiare di tre giorni di permesso al mese, frazionabili in ore per chi ha bisogno di flessibilità, esenzione dal lavoro notturno e possibilità di rifiutare trasferimenti forzati, riposi giornalieri retribuiti per chi necessita di pause aggiuntive a quelle standard, congedo straordinario fino a due anni per chi ha bisogno di periodi prolungati di assistenza o assenza dal lavoro come in caso di chemioterapie o interventi chirurgici. Alla legge 104 possono accedere anche parenti più prossimi in linea diretta che provvedano a supportare concretamente la persona disabile, accompagnandola alle visite e assistendola.

Se il percorso di richiesta andrà a buon fine, giungerà l’assegno di invalidità il cui importo varierà in base alla percentuale di invalidità riconosciuta, dal 74% l’assegno sarà di 286 euro mensili, mentre per invalidità al 100% fino a 550 euro mensili. In aggiunta, per chi necessita di assistenza continua sarà possibile richiedere ‘l’accompagno’ che può arrivare fino a 520,29 euro mensili.