Saranno diverse, nel 2025, le novità apportate al Bonus ristrutturazione, tra tagli delle detrazioni Irpef e tetto delle spese: ecco cosa sapere.
Se non ci saranno interventi specifici nella Legge di Bilancio, dal 1° gennaio, il contributo fiscale riconosciuto a chi esegue lavori di manutenzione o restauro scenderà dal 50% al 36%.
Ma non sarà l’unica modifica apportata a quest’agevolazione fiscale per chi esegue lavori edilizi.
Ecco cosa succederà nel 2025.
Bonus ristrutturazione 2025: tutte le modifiche
Come abbiamo anticipato, il Bonus ristrutturazione subirà quasi un dimezzamento, a partire dal 1° gennaio 2025.
Fino ad oggi, infatti, il Bonus prevedeva una detrazione Irpef pari al 50% per lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze.
Con la Legge di Bilancio 2022, c’era stata la proroga del “potenziamento” dell’agevolazione fino al 31 dicembre 2023. Perciò, dal 1° gennaio, si tornerà all’aliquota originaria, pari al 36%.
Oltre all’aliquota, cambierà anche il tetto massimo di spesa. Gli attuali 96mila euro diventeranno, infatti, 48mila euro per singola unità immobiliare.
Per quanto riguarda le parti comuni degli edifici residenziali, è ammessa anche la manutenzione ordinaria.
Gli interventi ammessi prevedono la riqualificazione dell’immobile e comprendono:
- Installazione di ascensori e scale di sicurezza;
- Realizzazione e miglioramento di servizi igienici;
- Sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande;
- Rifacimento o costruzione di scale e rampe;
- Interventi finalizzati al risparmio energetico;
- Interventi di bonifica dall’amianto;
- Opere per evitare infortuni domestici ed eliminazione delle barriere architettoniche;
- Interventi finalizzati alla cablatura degli edifici;
- Installazione di apparecchi di rilevazione del gas.
Informazioni utili sul Bonus ristrutturazione
Dopo aver eliminato le opzioni relative alla cessione del credito e allo sconto in fattura, l’unico modo per accedere al Bonus è la detrazione Irpef.
L’agevolazione è spalmata su 10 quote annuali di pari importo e il rimborso avviene tramite la compilazione della dichiarazione dei redditi.
Il Bonus può essere richiesto da tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi.
Potranno richiedere l’agevolazione i:
- Proprietari o titolari di nuda proprietà;
- Titolari di un diritto reale di godimento (uso, usufrutto, abitazione o superficie);
- Locatari e comodatari;
- Soci di cooperative.
Per poterlo richiedere, occorrerà conservare alcuni documenti:
- Domanda di accatastamento;
- Ricevute di pagamento dell’imposta comunale Ici/Imu;
- Delibera dell’assemblea per l’esecuzione dei lavori (per le parti comuni degli edifici preesistenti);
- Tabella della ripartizione delle spese;
- Dichiarazione di consenso dell’esecuzione dei lavori;
- Concessioni, autorizzazioni o dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà con la data di inizio dei lavori e la compatibilità delle spese ammesse.