Per i più giovani, è disponibile il Bonus prima casa under 36: ecco quali sono tutte le agevolazioni. 


Il bonus prima casa under 36 è senza ombra di dubbio una delle agevolazioni statali maggiormente rinomati dell’ultimo periodo.

Tali incentivi, sono validi su tutti gli atti stipulati in un lasso di tempo che va dal 26 maggio 2021 e il 31 dicembre 2022. Pertanto, chi rientra in questa fascia d’età, ha l’opportunità di poter acquistare una casa, riuscendo a risparmiare su qualche imposta.

I benefici in questione, fanno riferimento a:

  • Esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale per le compravendite non soggette a IVA (Scarica visura catastale per scoprire i dati reddituali dell’immobile)
  • Esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale, riconoscimento di un credito d’imposta di ammontare pari all’Iva corrisposta al venditore (per compravendite soggette a IVA

In base a quanto riportato dal sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, il credito d’imposta invece, potrà essere:

  • portato in diminuzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale. Valido sia sulle successioni che sulle donazioni dovute sugli atti, ma anche per le denunce che vengono presentate a seguito della data di acquisizione del credito
  • impiegato in diminuzione delle imposte sui redditi delle persone fisiche, scaturite a seconda della dichiarazione da mostrare a seguito della data dell’acquisto agevolato
  • usato in compensazione attraverso il modello F24, all’interno del quale bisognerà indicare il codice tributo “6928”

Ma non è tutto. Si prevede anche un’esenzione dall’imposta sostitutiva per tutti quei finanziamenti erogati per l’acquisto, ma anche per la costruzione e la ristrutturazione di immobili, usati a scopo abitativo.

Tra l’altro, esattamente come per tutti gli altri atti di acquisto soggetti all’imposta di registro proporzionale, pure quello che riguarda la prima casa “under 36” risulta esente dall’imposta di bollo (fonte: Agenzia delle Entrate).

Bonus prima casa under 36 requisiti

Ma a questo punto ci si chiede: a chi spetterebbe il bonus prima casa?

Come suggerisce la denominazione, tale incentivo interessa tutti coloro che hanno un’età inferiore a 36 anni (in riferimento all’anno in cui si stipula l’atto).

Allo stesso tempo però, per poter rientrare nell’agevolazione, sarà fondamentale disporre di determinati requisiti economici. In merito a ciò infatti, il bonus under 36 sarà rivolto a chi ha un ISEE (acronimo che sta per Indicatore della Situazione Economica Equivalente) inferiore o pari a 40.000 euro annui, dunque non superiori.

Questo dato si calcola sui redditi percepiti e sul patrimonio posseduto nel secondo anno antecedente alla presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (ovvero la DSU), presso gli sportelli fisici INPS (o il portale telematico). Si tratta di un documento in cui sono presenti tutti quei dati patrimoniali, anagrafici e reddituali, volti a delineare lo status economico di un nucleo famigliare.

Di conseguenza, per tutti quegli atti stipulati nel 2021, l’ISEE fa riferimento ai redditi e al patrimonio del 2019. Invece, per gli atti che vengono stipulati nell’anno 2022, l’ISEE da prendere in esame sarà quello del 2020.

Ulteriori requisiti

Una volta accertati i requisiti del singolo, risulterà essenziale effettuare dei controlli, inerenti all’idoneità dell’immobile.

Infatti, le agevolazioni sulla prima casa interessano gli immobili che rientrano in specifiche categorie catastali. Nello specifico, ci riferiamo a:

  • A/2 (le abitazioni di tipo civile)
  • A/3 (le abitazioni di tipo economico)
  • A/4 (le abitazioni di tipo popolare)
  • A/5 (un’abitazione di tipo ultra popolare)
  • A/6 (un’abitazione di tipo rurale)
  • A/7 (le abitazioni nei villini)
  • A/11 (le abitazioni e gli alloggi tipici dei luoghi)

Infine, bisogna tenere a mente che gli incentivi previsti non saranno applicati ai contratti preliminari di compravendita. Allo stesso tempo però, durante la stipula del contratto definitivo di compravendita oggetto di agevolazione, il soggetto avrà la facoltà di esporre una istanza di rimborso, volta a recuperare l’imposta proporzionale, versata a sua volta per gli acconti e per la caparra.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it